Maria Antonietta davanti al Tempio d'Amore nei giardini del Petit Trianon - Ritratto attribuito a Jean-Baptiste André Gautier-Dagoty (1780 circa) |
“..il verde è affascinante e la calma è perfetta.
Ci sono stati molti miglioramenti nei miei giardini, è veramente un’aiuola incantevole, le mie serre iniziano a diventare magnifiche. Ho fatto piantare una quantità di piante rare.
Quelle che mi avete mandato sono fiorite al di là di ogni aspettativa, e ne ho donate alcune al giardino del Re. Ho dei crisantemi di una bellezza abbagliante e innumerevoli varietà di rose, di cui il mio giardiniere è cosi fiero che la gente di questo mestiere, viene a studiarle sul posto.”
A Choisy le Roi Maria Antonietta amava dipingere le roses-modèles che sembravano posare per lei addossate ad una bella ringhiera bianca lunga quasi tre metri, dove crescevano tutte le sue specie preferite.
Tra i tanti studiosi che visitarono i giardini del Petit Trianon si ricorda soprattutto Pierre-Joseph Buc’hoz, medico, botanico, naturalista, il primo ad utilizzare la musica come trattamento alla malinconia. Buc'hoz scrisse un'opera sui giardini di Maria Antonietta, "Il giardino dell'Eden, il paradiso terrestre ritrovato nel giardino della Regina", e ci ha lasciato anche diverse ricette di bellezza per la cura del corpo e dello spirito, ricette raccomandate alla stessa Maria Antonietta, nell'opera "La Toilette de Flore".
"Il giardino dell'Eden" edito tra il 1783 e il 1785 illustra l'attività botanica, le piante rare e le coltivazioni nei giardini del Petit Trianon, attraverso magnifiche tavole.
Il giardino della regina al Petit Trianon in una piantina dell'opera "Il giardino dell'Eden" di Buc'hoz |
Particolare di un dipinto di Madame Vigée Le Brun in cui si può notare il delphinette |
I suoi fiori, che possono essere di colore rosso, rosa, bianco e blu/viola, erano utilizzati non solo a scopo ornamentale (in un famoso ritratto di Maria Antonietta della Le Brun in un vaso insieme a rose e narcisi compare appunto il delphinette bianco) ma anche a livello curativo.
Nonostante il delphinette sia tossico infatti, un tempo si credeva che avesse proprietà curative; venivano realizzati con questo fiore dei distillati specialmente da usare come gocce oculari per curare congiuntiviti e infiammazioni ma anche per curare i calcoli renali.
Il Delphinium ajacis |
Maria Antonietta nel celebre ritratto con la rosa opera di Madame Vigée Le Brun |
La rosa centifolia, chiamata anche "cavolo rosa", si sviluppò nel Seicento ad opera di alcuni botanici olandesi. Si tratta di una razza ibrida, sebbene la sua origine non sia ancora del tutto chiara.
Il suo nome deriva dai fiori a forma di globo che hanno un aspetto simile al cavolo. Il cavolo rosa fu utilizzato anche nei profumi e prodotti di bellezza da Jean-Louis Fargeon, il profumiere di Maria Antonietta, ed è ancora oggi largamente utilizzato in profumeria.
Ma quale rosa fu immortalata con la regina nei celebri ritratti di Madame Le Brun?
Maria Antonietta in "gaulle" con una rosa e un cappello di paglia, opera di Madame Vigée Le Brun |
Particolare di ritratto ufficiale di Maria Antonietta realizzato da Madame Vigée Le Brun |
"Una rosa è una rosa è una rosa", volle come epitaffio Gertrude Stein
sulla sua tomba a Parigi, e mai definizione del fiore per eccellenza
nella tradizione occidentale fu così perfetta. Da sempre fonte di
ispirazione di poeti e artisti, fu soprattutto nel Settecento, grazie alle sempre più
avanzate conoscenze botaniche, che la rosa ebbe la sua massima
espressione nelle arti, soprattutto nei ritratti femminili in cui assumeva a volte il ruolo di protagonista.
La marchesa di Pompadour si fece ritrarre con abiti
intessuti di rose e dalle rose traeva ispirazione per il colore “rosa
Pompadour” da adottarsi per le porcellane di Sévres.
Nel celebre ritratto della principessa di Lamballe, l'amica di Maria Antonietta è coronata di rose. Un cespo di rose è
tenuto fra le mani di Madame Royale nel dipinto di Wertmuller che la
ritrae accanto alla madre e al fratellino. La futura duchessa
d'Angouleme avrebbe ricamato tante rose “du Roi” assieme ai gigli di
Francia per beneficenza.
La marchesa di Pompadour in un celebre ritratto di Boucher che la rappresenta in una profusione di rose |
Madame Du Barry in un ritratto di Drouais inghirlandata di rose |
La celebre bellezza inglese, Lady Georgiana Spencer., amica di Maria Antonietta, ritratta dal pittore Thomas Gainsborough con una rosa |
La principessa di Lamballe con la sua celebre acconciatura coronata di rose |
Madame Royale con un cespo di rose nel celebre dipinto di Wertmuller |
Con la Rivoluzione Francese i
tempi e la moda cambieranno e sarà una dama del vecchio regime,
Joséphine de Beauharnais, moglie di Napoleone e grande protettrice di
Redouté, a far erigere un celebre roseto alla Malmaison che resterà
insuperato nella sua straordinaria raccolta di rose. A lei
seguirà la seconda moglie di Napoleone, Maria Luisa (la pronipote di Maria Antonietta), anch’ella
estimatrice di Redouté che, divenuta duchessa di Parma, sarà ricordata per la celebre "violetta". Con l'avvento al trono degli Orleans sarà la regina Maria Amelia (un'altra pronipote di Maria Antonietta) a proteggere l'ormai anziano Redouté, il quale
sarebbe rimasto nella memoria di tutte le grandi dame dell'Ottocento, a cominciare dall'imperatrice Eugenia, amante delle superbe rose "ritratte" dal pittore.
L'imperatrice Giuseppina accanto ad alcuni fiori in cui spiccano le sue amate rose |
L'imperatrice Maria Luisa, poi duchessa di Parma, con alcune rose tra i capelli |
L'imperatrice Elisabetta (Sissi) con una rosa |
La regina Vittoria con una rosa in un ritratto di Winterhalter |
L'imperatrice Eugenia con un cespo di rose in un ritratto di Winterhalter |
meraviglioso...adoro il tuo blog! e mi sono incuriosita molto rispetto al fiorista joseph wenzel..sapresti indicarmi qualche aneddoto o come svolgeva il suo lavoro?
RispondiEliminaGrazie infinite. Non ho molte informazioni circa Joseph Wenzel ma posso comunque consigliarti un articolo che scrissi tempo fa per baroque.it, in cui troverai informazioni più approfondite sull'arte dei fiori artificiali.
RispondiEliminahttps://www.baroque.it/curiosita-del-periodo-barocco/fioristi-e-fiori-artificiali.html