venerdì 27 ottobre 2017

Fersen e l'anello di Luigi XVI

Il conte di Fersen
E' la notte del 21 giugno 1791. La famiglia reale, con l'aiuto del conte di Fersen, è fuggita dalle Tuileries e viaggia su una berlina guidata dallo stesso conte. Fersen vorrebbe condurre lui stesso i reali a Montmédy dove avrebbero trovato le truppe di Bouillé ma Luigi XVI fa arrestare improvvisamente il convoglio ed ordina a Fersen di andare via. Gli storici si sono a lungo chiesti il motivo di questo ordine; ufficialmente il re non voleva che il conte mettesse a repentaglio la sua vita per condurli in salvo ma quasi certamente in questa decisione giocò molto anche il senso di dignità del sovrano. Luigi XVI non ignorava il legame che c'era tra il conte e Maria Antonietta, ed avere al suo seguito il presunto amante di sua moglie, era troppo anche per un tipo flemmatico come lui.
Prima di separarsi il re donò a Fersen un anello; era un anello d'oro in granato con incisa l'effige di Diana cacciatrice; un debito d'onore per la dedizione dimostrata dal conte alla famiglia reale. 


Tre anni più tardi Fersen affidò il prezioso anello al duca di Brunswick, sconfitto a Valmy, nella speranza che l'anello potesse un giorno tornare nelle mani del legittimo re, il piccolo Luigi XVII.

mercoledì 11 ottobre 2017

Versailles segreta

La scala dei "Dupes". La scala prende a prestito il nome di una giornata passata alla
storia come "Il giorno degli ingannati" che decise la sorte di Maria de'Medici
mandata in esilio per volere del figlio Luigi XIII su istigazione del cardinale Richelieu.
La scala è la più antica del palazzo e risale appunto a Luigi XIII. Dall'aspetto medievale
il passaggio non era destinato ad un uso pubblico e di conseguenza pareti e gradini
non furono decorati. Maria Antonietta utilizzava questa scala per raggiungere il suo bagno
a piano terra. Il passaggio congiungeva gli appartamenti privati della regina al piano nobile
con gli appartamenti privati della regina al secondo piano e arrivava direttamente
nell'appartamento destinato al conte di Fersen che si trovava al secondo piano.

Come ogni castello che si rispetti, anche Versailles ha i suoi passaggi segreti. Tali passaggi erano principalmente usati dalla servitù per divincolarsi in quel dedalo di stanze, appartamenti, corridoi che era la reggia; all'occorrenza venivano usati per raggiungere discretamente luoghi di appuntamento e appartamenti privati. Molto nota la scala segreta che collegava l'appartamento di Madame de Pompadour a quello privato di Luigi XV. Pare che la duchessa di Mirepoix disse alla Pompadour: "Quel che ama il re è la vostra scala".

Un aneddoto narrato da Clery e riportato anche da Pierre de Nolhac nel suo libro "Marie Antoinette à Versailles", ci apre uno scorcio su questi passaggi: 

"Un giorno la Regina, aprendo con forza l'ultima porta del corridoio che comunicava con l'appartamento di sua figlia, ruppe nella serratura il passe-partout che serviva ad aprire tutte le altre porte in modo che, dopo aver richiuso quella appena varcata, Sua Maestà si trovava imprigionata in un corridoio buio, ricevendo della luce solo da un oeil-de-boeuf che dava sul gabinetto dove mi trovavo. La Regina mi vide attaverso la vetrata, bussò, e forzando un po' la voce, mi ordinò di andare nei suoi piccoli appartamenti a cercarle un altro passe-partout. Non si trattava di un lungo tragitto ed era appunto per evitarlo che questi corridoi erano pratici. Fui talmente rapido ad eseguire i suoi ordini che, non potendo sapere che fossi già io che stavo arrivando, ella ebbe un moto di spavento. Il pezzo del primo passe-partout era rimasto nella serratura, e questo impediva di servirsi di quello che avevo portato io; così la Regina non potendo arrivare per di là all'appartamento della figlia si vide costretta a ritornare al suo. Ella mi fece l'onore di appoggiarsi al mio braccio, e la ricondussi al suo appartamento. Sopraggiunse il re e la regina gli raccontò la storia del passe-partout.
Un momento dopo, Luigi XVI, tornò munito di strumenti da fabbro: - Venite, Madame - disse alla Regina - andiamo a riparare l'incidente del passe-partout. 
La serratura fu presto smontata e la Regina andò da sua figlia.
Ma il Re volle completare la riparazione. Restato per fargli luce, fui testimone di una scena molto comica.
Il Re aveva rimontato la serratura, e, per provare se la chiave girava bene, era uscito da questo lato del corridoio; la luce che tenevo in mano non rischiarava l'altro lato; si trovò quindi all'oscuro. Il caso volle che Delmas, valletto di camera, aspettasse un fabbro per lavorare nell'appartamento di Madame. Vedendo un uomo che gli voltava le spalle e che faceva muovere la chiave in tutti i sensi, lo prese per questo operaio, si avvicina e lo colpisce in modo un po' brusco sulla spalle e gli dice: -Ehi! vecchio, vi fate ben aspettare!
Il Re apre la porta, si gira, e Delmas, riconoscendo il suo padrone, caccia un grido di spavento. La Regina, che lo sente, accorre nell'appartamento di Madame e vede da un lato Delmas spaventato, e dall'altro il Re che ride a crepapelle e che scuote le spalle. Le loro Maestà, toccate dalla confusione del povero Delmas, lo rassicurarono con bontà".