domenica 29 marzo 2020

"All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne..."

"La regina gettandomi uno sguardo con un sorriso, mi fece quel saluto grazioso che mi aveva già fatto il giorno della mia presentazione. Non dimenticherò mai quello sguardo che doveva estinguersi di lì a poco. Maria Antonietta, sorridendo, disegnò così bene la forma della sua bocca, che il ricordo di quel sorriso ( cosa orrenda) mi fece riconoscere la mascella della figlia del re, quando si scoprì la testa dell'infelice nelle esumazioni del 1815"
(François-René de Chateaubriand - Memorie d'Oltretomba)


Le tombe di Luigi XVI e di Maria Antonietta
prima delle esumazioni del 1815 in una incisione
di Coqueret Bonvalet
Maggio 1814, ore sette del mattino. Pauline de Tourzel, divenuta per matrimonio contessa di Béarn, e suo figlio dodicenne, salgono su una carrozza assieme alla duchessa d'Angouleme in tutta segretezza, senza alcun seguito e senza nulla che possa indicare la loro meta. Nei suoi "Souvenirs de quarante ans" Pauline scrive:

"Ci recammo in Rue d’Anjou, da Monsieur Descloseaux. Madame era vestita con un vestito molto semplice; il suo cappello era coperto da un grande velo. Manteneva un triste silenzio. Rispettai questo muto dolore. Facemmo il tragitto senza scambiare una parola. Vedevo benissimo la sua sofferenza.
Nel momento in cui la vettura si fermò, la piccola porta della casa si aprì. Madame scese; si appoggiò al mio braccio e al vostro, figlio mio.
Lì trovammo una delle figlie di Monsieur Descloseaux. Con un cenno della mano, ci indicò il cammino da prendere ma non una parola uscì dalle sue labbra; alcun segno di rispetto palesò che lei conoscesse il nome di colei che veniva a visitare la tomba di Luigi XVI e quella di Maria Antonietta. All'entrata del giardino, la seconda figlia di Monsieur Descloseaux era al suo posto. Ella stese silenziosamente il braccio; mostrò da quale parte bisognava girare. Vicino la tomba era il venerabile vecchio, che in un silenzio rispettoso, la indicò a Madame.
Una croce di legno nero segnava il luogo. Madame si avvicina con un sussulto che agita tutto il corpo; si getta in ginocchio su questa tomba, si prosterna e sprofonda la sua testa nell'erba che la copre e resta per qualche tempo assorta nel suo dolore.
Mi ero messa in ginocchio. Pregai e piansi. Quando Madame rialzò la testa, vidi il suo viso inondato di lacrime; gli occhi al cielo, le mani giunte, ella fece questa preghiera, che rimase incisa nel mio cuore e non ne uscirà più:
'Padre mio! Voi che mi avete fatto la grazia che vi ho domandato, quella di rivedere la Francia…ottenete che la veda felice!'
Dopo questa preghiera, baciò il luogo dove riposavano suo padre e sua madre, si rialzò e riprese con passo tremante il cammino che la riportava alla sua vettura."


La duchessa d'Angouleme in visita al cimitero della Maddalena, nel luogo in cui sarà edificata la Cappella Espiatoria

mercoledì 4 marzo 2020

Il matrimonio di Madame Royale


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Nel 1798 lo zar Paolo I offrì all'esule Luigi XVIII di sistemare la sua piccola corte errante nel castello di Mittau (attuale Jelgava, pressappoco l'odierna Lettonia) residenza dei duchi di Curlandia. Fu allora che il fidanzamento tra Madame Royale e il cugino, il duca d'Angouleme, fu reso ufficiale.
L'imperatore Francesco, che fino ad allora aveva tergiversato nel consentire alla cugina di ricongiungersi alla sua famiglia francese, dette il suo assenso per le nozze dopo aver ricevuto una richiesta ufficiale da parte dello zar, al quale, nelle condizioni politiche in cui si trovava, non poteva rifiutare nulla. Fu deciso che il matrimonio si sarebbe celebrato nel giugno del 1799. Il duca de Villequier si recò a Vienna per scortare fino a Mittau la principessa. Madame de Chanclos avrebbe accompagnato Madame Royale fino a Theresiopel (odierna Subotica) sulla frontiera russa. Lo zar si impegnava ad assicurare sicurezza e comodità alla principessa per il resto del viaggio. Maria Teresa aveva con sé Mademoiselle de Choisy come dama di compagnia mentre la duchessa di Sérent e sua figlia, che avevano lasciato la Francia troppo tardi per raggiungerla a Vienna, l'avrebbero incontrata in Curlandia. I due valet de chambre, Hue e Clery, con tre dame di compagnia e due scudieri completavano il seguito della principessa. Lasciata Vienna il 4 maggio 1799 Maria Teresa percorse faticosamente in un mese 1.300 km di sentieri sconnessi, dormendo in ostelli disgustosi prima di arrivare a destinazione.

Il castello di Jelgava nel 1840. Devastato durante la seconda guerra mondiale fu, a differenza di molti altri edifici, ricostruito ma con interni semplificati, molto sovietici. Il castello, residenza dei Duchi di Curlandia, doveva servire come dimora per Luigi XVIII, la sua famiglia e i suoi grandi ufficiali. Il re e il  Duca di Angoulême, trovarono i loro appartamenti ammobiliati; ma a parte questo, il resto era privo di tutto; non solo non c'era biancheria, ma nemmeno le stoviglie per la tavola del re. Non c'erano letti, sedie, nulla che fosse davvero essenziale. Quindi si dovette acquistare tutto il necessario e questo non fece che diminuire le finanze già precarie del re."

Quando Luigi XVIII venne a sapere questi dettagli, Madame Royale aveva già lasciato Theresiopel, da dove, immediatamente al suo arrivo il 17 maggio, aveva inviato una breve nota a suo zio con un corriere espresso. Il re lo ricevette il 23 maggio, come fu registrato da d'Avaray:
"Un corriere espresso inviato da Monsieur le duc de Villequier ci ha comunicato stamattina che Madame Royale ha raggiunto Theresiopel il 17, che avrebbe dovuto lasciare quella città due giorni dopo e che dopo aver viaggiato per tredici giorni sarebbe arrivata a Mittau."