giovedì 30 settembre 2021

La Cintura della regina

Maria Antonietta giovane regina - Jean-Martial Frédou, 1774
Il 30 maggio 1774, Luigi XVI rinunciò al diritto del Joyeux Avènement, una tassa che veniva riscossa all'ascesa al trono del nuovo re.

Seguendo il suo esempio la regina rinunciò al diritto della cintura, un dazio che veniva imposto per un certo periodo sulle merci che arrivavano a Parigi dalla Senna e che era così chiamato perché ad intascarlo sarebbe stata appunto la nuova regina.

Scrive Joseph Weber nelle sue Memorie:

"Esisteva ancora tra i francesi un uso antico e galante che le regine di Francia avevano voluto preservare: alla morte del re, i francesi pagavano alla nuova regina un diritto noto come "cintura della regina". Maria Antonietta, avendo appreso che questo diritto gravava sulle classi più sfortunate, che i privilegiati avevano trovato il modo di non contribuire ad esso, supplicò il re di opporsi alla sua riscossione.


Questo atto generoso piacque a Luigi XVI, e la Nazione applaudì unanime la regina. La poesia doveva conservare la memoria di questo sacrificio. Il conte di Coutourelle si fece strumento del popolo riconoscente e indirizzò alla regina la quartina qui citata:

martedì 28 settembre 2021

Un ritratto di Maria Antonietta giovane delfina presto all'asta



Il 25 novembre prossimo la casa d'aste Aguttes metterà in vendita un ritratto di Maria Antonietta delfina. Il ritrattò è opera di Duplessis ma non si tratta dell'originale eseguito riciclando uno schizzo preparatorio del 1771. 

Nel 1771, infatti, Duplessis fu incaricato di eseguire un ritratto equestre della delfina ma non essendo riuscito a ottenere una seduta di posa da Maria Antonietta, abbandonò il progetto definitivamente a favore di un ritratto a busto, dipinto probabilmente nel 1773.

La versione che sarà messa in vendita è una copia realizzata dallo stesso Duplessis.


Il ritratto originale, un tempo facente parte della collezione della marchesa de Ganay e che fu fotografato all'inizio del XX secolo. Oggi di questo ritratto se ne sono perse le tracce.

Il ritratto preparatorio del 1771 sulla base del quale fu eseguito il ritratto a busto del 1773


venerdì 24 settembre 2021

Maria Antonietta con i figli nei giardini del Petit Trianon nel ritratto di Wertmüller


Questo ritratto che oggi si trova al Museo nazionale di Stoccolma, fu commissionato al pittore svedese Wertmüller per il re di Svezia Gustavo III. Durante il suo soggiorno in Francia, Re Gustavo aveva infatti espresso il desiderio di avere un ritratto della regina e aveva proposto a Maria Antonietta di posare per Wertmüller che godeva della sua protezione. La regina acconsentì e si adoperò affinché al pittore venisse prestato uno studio a Parigi nel quale lavorare.

E' il pittore stesso nella sua autobiografia a fornirci delle informazioni interessanti: "Mi recai a Versailles e da li raggiunsi il Petit Trianon dove lei trascorreva le sue estati. Qui dipinsi diversi ritratti di lei e della Principessa che all'epoca aveva 6 anni. La Regina mi accolse calorosamente e con la massima gentilezza e con tutti gli onori, e diede ordini affinché potessi dipingere Sua Altezza il Delfino direttamente nella sua residenza de la Muette (residenza ufficiale del principe ereditario) mentre ero qui. Sono poi tornato a Parigi e ho dipinto una grande tela con le persone ad altezza naturale."

Nel libro "Art in Focus 4; Marie-Antoinette, Ritratto della Regina. Nationalmuseum, 1989" si può leggere:

"Wertmüller ordinò due manichini abbigliati per il suo studio a Parigi, uno per il ritratto del Delfino e uno per quello della Principessa. Era prassi comune prestare ai ritrattisti gli abiti con cui si voleva essere ritratti. Si può presumere quindi che gli abiti con cui erano vestiti i due manichini appartenessero realmente ai due principi.

Wertmüller ordinò inoltre una speciale parrucca a Monsieur Léonard, il parrucchiere della Regina, ed è possibile che abbia avuto accesso alla "robe à la turque" che la Regina indossa nel ritratto.

Il pittore ritrae la Regina nell'ambiente in cui questa trascorreva gran parte del suo tempo: i giardini che circondano il Petit Trianon. E' il ruolo di madre che viene portato all'attenzione in questo dipinto. E' una scelta ben precisa, parte di una strategia volta a cambiare l'immagine ufficiale della Regina da frivola straniera amante dei lussi alla madre di tutta la Francia. La principessa Maria Teresa ha lasciato cadere una rosa per terra. Che si sia punta con una spina? Sul vestito appare una piccola macchia di sangue. Il Delfino stringe saldamente il vestito della madre."



Sebbene molteplici fattori abbiano influenzato il dipinto di Wertmüller,  l'abito raffigurato non è stato ancora completamente analizzato. Émile Langlade sostiene che la creatrice della robe à la turque indossata dalla regina nel dipinto sia Rose Bertin. Una lettera finora non presa in considerazione di Madame Campan smentisce tale convinzione e dimostra che Wertmüller aveva richiesto per il dipinto un abito appena confezionato ma la regina l'aveva indirizzato a scegliere una veste nel suo guardaroba.

lunedì 20 settembre 2021

All'asta i bracciali di diamanti di Maria Antonietta

Il 9 novembre prossimo a Ginevra verranno venduti all'asta da Christie's due bracciali da 112 diamanti a taglio antico appartenuti a Maria Antonietta. Stimati tra i 2 e i 4 milioni di dollari, questi gioielli potrebbero polverizzare le stime di vendita. Custoditi in una delicata scatola blu, i bracciali saranno venduti nello stesso lotto. I diamanti, straordinari non solo per la loro origine ma anche per la composizione, variano da circa un carato per il più piccolo a oltre quattro carati per i più grandi, per un totale, circa, di 140/150 carati ma è difficile misurare con esattezza le dimensioni precise di ogni diamante per via del taglio antico che conferisce alle pietre un aspetto più grezzo rispetto ai diamanti odierni che sono tagliati con il laser.


Secondo Christie's questi monili furono ordinati al gioielliere Charles Auguste Boehmer a Parigi nel 1776 da Maria Antonietta. Il prezzo totale fu di 250.000 sterline, una cifra molto grossa per l'epoca che fu pagata in cambio di diverse pietre preziose e grazie ad una caparra versata dal re. Scrive a riguardo l'ambasciatore austriaco in Francia, il conte Mercy-Argenteau all'imperatrice Maria Teresa in data 16 luglio 1776:

sabato 4 settembre 2021

La baronessa de Crussol

Nel 1785, Madame Vigée Le Brun espose al Salon du Louvre un superbo ritratto, quello della baronessa de Crussol. La baronessa, nata Bonne-Marie-Josephine Bernard de Boulainvilliers, moglie del barone de Crussol, luogotenente del Reggimento del re, tiene tra le mani la partitura di Eco e Narciso di Gluck. Numerosi sono i riferimenti alla regina in questo dipinto: la sciarpa "à la Marie-Antoinette" che illumina il volto della baronessa, e il fatto che Glück godesse della protezione di Sua Maestà, sono solo alcuni esempi. L'abito foderato di pelliccia nera e il pizzo sulla manica e il fazzoletto bianchi testimoniano  la perfetta padronanza del gioco di luci e ombre che fa risaltare tutta la ricchezza dell'abito.

Ma c'è qualcos'altro che lega in qualche modo la baronessa a Maria Antonietta:

La principessa di Lamballe nel ritratto di Jean-Baptiste Charpentier il vecchio


Questo splendido ritratto della principessa di Lamballe in abito lilla è stato battuto all'asta da Christie's l'8 luglio scorso, venduto per 150.000 sterline, circa 175.000 euro.

Fu quasi certamente il duca di Penthièvre a commissionare questo dipinto contemplativo della nuora al suo pittore ordinario, Jean-Baptiste Charpentier il vecchio. Dopo la morte prematura del principe di Lamballe, solo un anno dopo il matrimonio, la principessa continuò a vivere con suo suocero a Rambouillet. È possibile che l'edificio visto attraverso gli alberi sia proprio il castello di Rambouillet, poiché sopra il tetto si intravede uno dei caratteristici terminali delle torrette. Grazie ai loro vasti atti di beneficenza dentro e intorno alla loro tenuta, suocero e nuora si guadagnarono i nomi di "Re dei poveri" e "Angelo di Penthièvre".  

Charpentier dipinse diversi ritratti della famiglia del duca, tra cui un doppio ritratto del duca e di sua figlia Louise-Marie de Bourbon, futura duchessa d'Orléans, in cui lui è seduto a leggere in giardino e lei offre al padre un cesto di fiori recisi. Sia il presente ritratto che gli altri lavori di Charpentier sono eseguiti utilizzando le caratteristiche dei tableaux de mode, uno stile che si sviluppò nel 1720 attraverso il lavoro di artisti come Jean-François de Troy e che consentì di incorporare elementi della pittura di genere nella ritrattistica tradizionale. I soggetti di questo tipo di pittura vengono raffigurati mentre svolgono attività quotidiane, come leggere o bere cioccolata calda, e tutto ciò conferisce a queste opere un'aria più domestica e rilassata.

Nel suo libro "Ritratti femminili e mecenatismo alla corte di Maria Antonietta", Sarah Grant evoca proprio questo ritratto della principessa: