domenica 5 febbraio 2017

Un ballo in maschera


Questo aneddoto, tratto dalle memorie di Léonard, ci riferisce una piccola avventura in cui incapparono Maria Antonietta e suo cognato, il conte d'Artois, ad un veglione mascherato.
Le memorie del parrucchiere della regina sono piuttosto romanzate ma in ogni caso il passo ci riporta in quel mondo settecentesco fatto di piccoli intrighi, di libertinaggio  e di sventatezza:

"Mi trovavo alla toeletta di Maria Antonietta, quando giunse, esuberante di vivacità il Conte d'Artois. 
"Mia bella cognata - disse senza preamboli- bisogna che io vi racconti una scappata che ho fatto e voi dovete promettermi di non parlarne al Delfino, il quale non mancherebbe di darmi dello scapestrato".
"Raccontate, raccontate - rispose la Principessa ridendo - Non vi denunzieremo al Delfino ".
Dopo questa assicurazione, il Conte d'Artois si affrettò a narrare alla cognata numerosi particolari del ballo mascherato a cui aveva preso parte, e fu tanto eloquente, che a un certo punto Maria Antonietta allontanò la sua prima cameriera per annunciarci liberamente che intendeva recarsi al ballo mascherato prima che fossero passati otto giorni. Aggiunse che io e la signora Bertin ci saremmo messi d'accordo per preparare il suo costume e che il travestimento sarebbe avvenuto alle Tuileries. [......] Il Conte d'Artois avrebbe preferito mettersi d'accordo con il Duca di Chartres; ma la Delfina non ne volle sapere, e fu così stabilito che io solo mi sarei occupato della cosa [..............] mi misi d'accordo anche con la Bertin, che doveva preparare un costume da contadina svizzera. Il Conte d'Artois non volle dirci come si sarebbe vestito, la marchesa di Langeac, infine, scelse un costume da zingara. 

Precisamente il sabato, il Delfino andò a fare visita alla moglie, dopo cena, e si mise a sedere presso il fuoco. E Maria Antonietta per un momento, temette che il progetto stesse per andare in fumo. Ma dopo aver zufolato per mezz'ora, il Delfino emise 5 o 6 sbadigli e si ritirò nel suo appartamento. A mezzanotte meno un quarto, uscimmo dal castello in ampi mantelli [....................]
Arrivati al palazzo la Delfina e il Principe erano irriconoscibili sotto i loro costumi, ma la marchesa di Langeac era cosi nota a Parigi che ben presto, due o tre persone si trovarono capaci di riconoscerla. E un certo tale, vestito da mago, si mise subito a seguirla, evidentemente con lo scopo di scoprire quali fossero gli altri personaggi. 
Più tardi, avendo Maria Antonietta abbandonato il suo domino, fu subito pedinata dal mago, mentre il conte d'Artois si perdeva in una stanza oscura con una bella odalisca. Il colloquio fra il Principe e la sua bella incognita fu interessantissimo, e alla fine, sotto l'abito da odalisca, il Conte potè riconoscere la sua antica amica, signorina Duthè, e fu essa appunto che avvertì il Principe che perfino la Delfina era stata riconosciuta e che doveva essere liberata dalle insistenze del mago, tanto più che non poteva contare sulla marchesa di Langeac, scomparsa in un salottino insieme con il parrucchiere Leonard. 

Il ballo mascherato - Pietro Longhi
"Ma la Delfina, la Delfina!" esclamò il Conte d'Artois levandosi precipitosamente. E ritornò al ballo cercando la cognata e chiedendo alle maschere se avessero visto la contadina svizzera. 
" Un erculeo mago la perseguitava poco fa e ora sono scomparsi!" gli fu risposto.[............................] Il mago era uomo abilissimo, e cominciò a circuire la Principessa travestita con audace galanteria. Giunse perfino a recitare dei versi salaci che fecero comprendere a Maria Antonietta come il suo persecutore dovesse sapere a chi si rivolgeva. Intanto la Principessa si accorse di essere stata trascinata nella parte più oscura dell'appartamento e che l'audace sconosciuto iniziava una violenta dichiarazione d'amore. Non so davvero cosa sarebbe successo, se non fossi giunto in tempo.[.................] Fui il primo a giungere, e stavo per rivolgermi all'insolente avventuriero quando questi fece uscire da una cortina due giganteschi domino neri armati di terribili bastoni. Fortunatamente, io fui più lesto e più coraggioso dei due avversari, e riuscii a strappar loro il bastone, servendomi di quest'arma per picchiarli entrambi di santa ragione. E quando fui stanco, mi rivolsi al personaggio principale. Egli riusci' a saltare da una finestra del pianterreno [...............]
L'avventura rimase ignorata ma poichè tutto si viene a sapere io, alla fine, riuscii ad ottenere quasi la certezza di aver vendicato, quella sera, la signorina Bertin* [.......]. Non riuscii mai ad ottenere la protezione del Duca di Chartres."

Note;

* Mademoiselle Bertin aveva ricevuto della avances, respinte, dal duca di Chartres. Sotto la maschera del mago si celava infatti il futuro Filippo Égalité che probabilmente voleva constatare personalmente quanto fosse fedele e onesta Maria Antonietta. 

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