Margherita in un ritratto di Michele Gordigiani. L'azzurro era il colore prediletto della sovrana. |
Questo passo, tratto dalla bella biografia di Carlo Casalegno, dedicata alla regina Margherita, prima regina d'Italia, ci fa inevitabilmente pensare ad un altro passo, tratto dalle memorie del paggio Tilly, il quale rievocava mirabilmente Maria Antonietta:
"Aveva due modi di camminare: uno fermo, un po’ affrettato e sempre nobile; l’altro più molle e bilanciato, direi più molle e carezzevole ma per questo non ci si dimenticava di portarle rispetto. Nessuno ha mai fatto la riverenza con tanta grazia, salutando dieci persone piegandosi una volta sola, e dando con la testa e con lo sguardo ad ognuno ciò che gli spettava: in una parola, se non mi sbaglio, come si offre una sedia alle altre donne, veniva spontaneo offrirle il trono.”
Margherita e Maria Antonietta erano imparentate perché la regina d'Italia discendeva direttamente dalla sorella della regina di Francia, Maria Amalia. La duchessa di Parma fu infatti sua trisavola per parte materna. Se guardiamo con attenzione i tratti di Margherita, vi possiamo scorgere gli stessi tratti somatici di Maria Antonietta: la fronte alta, gli occhi distanti, il naso aquilino, i capelli biondi e ramati.
Margherita era ciò che oggi si potrebbe definire un "tipo". La stessa Sissi che ebbe modo di conoscerla durante una visita che la regina fece a Vienna, confidò di averla trovata amabile e simpatica e che le piaceva anche se "non era una beltà".
Lilla Lipparini scrive a tal proposito che "la natura aveva favorito Margherita fino ad un certo punto; le aveva dato un volto, sguardo e braccia bellissimi, ma un corpo non del tutto felice, per la poco armoniosa proporzione fra il busto e gli arti inferiori."
Margherita conosceva i suoi difetti e cercò di rimediarvi con piccole astuzie femminili: rimanendo seduta con graziosa maestà, nascondeva in questo modo al pubblico il difetto che costituirà, in forma più grave, il tormento e la deformità di suo figlio.
Una foto di Margherita che mette in evidenza il profilo molto simile a quello di Maria Antonietta |
In compenso era una vera e seria professionista del trono e gli italiani lo sentirono da subito. La "regina bionda e gemmata" descritta dal Carducci, aveva un gesto e una parola per tutti, ed erano sempre gesti e parole azzeccati. Presto il vocabolario italiano si arricchì di una nuova parola: "margheritinizzare", ovvero tirare a sé i più irriducibili repubblicani.
Come Maria Antonietta anche Margherita sapeva attirare a sé le persone ma a differenza della regina che non sapeva nascondere le proprie simpatie e le propri antipatie, Margherita era una diplomatica nata. Fatta eccezione per il contesto storico, aveva più acume politico e seppe trovare la formula giusta per arrivare subito al cuore della gente. La cosa incredibile è che nonostante dietro le decisioni di Umberto, come quella di reprimere il movimento operaio, in alcuni casi anche con la forza, ci fosse lei, continuava ad essere amatissima. E questo probabilmente era dovuto al fatto che, oltre ad avere una bella presenza (potere dell'immagine!), fu la prima italiana a sedere sul trono d'Italia. Un po' come accadde a Josephine, amatissima dai francesi, nonostante avesse le mani bucate peggio di Maria Antonietta, e questo perché era una francese, una di loro.
Maria Antonietta aveva tutte le possibilità per essere una regina amatissima. Ma era pigra, e questo la limitò molto e per diverse ragioni accadde tutto l'opposto. Oggetto di continue campagne denigratorie, la regina non comprese che essere popolare tra la gente, le avrebbe giovato più che essere popolare a Versailles.
Margherita non si intromise mai ufficialmente negli affari di stato ma seppe creare il clima adatto per dar lustro alla corona. Aprì il Quirinale per grandi ricevimenti, i suoi salotti letterari erano celebri. In oltre, capendo che i tempi erano cambiati, fu la prima ad accogliere a corte anche i membri della borghesia facente parte del parlamento, ricevendone le mogli, cosa che le nobildonne romane si rifiutavano di fare. Quando appariva in pubblico era affabile e spontantea. Disse bene il Carducci :"È cortese con il popolo, a palazzo é Regina." Una testimonianza, quest'ultima, che ci riporta a Madame de Stael, che descrivendo Maria Antonietta ebbe a dire: "E' impossibile porre maggiore grazia e bontà nella cortesia; ella possiede una forma di affabilità che non permette mai di dimenticare che essa è regina, e tuttavia persuade sempre che essa lo dimentichi".
Post molto interessante
RispondiEliminaE complimenti per il blog. È stata per me una scoperta piacevole.
Enne
Grazie mille!
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