Tra i tanti illustri ammiratori di Maria Antonietta, spicca il nome di re Ludwig II di Baviera, il re romantico e folle, noto per i suoi fiabeschi castelli e per essere stato mecenate di Wagner. Cugino dell'imperatrice Sissi, Ludwig fu allevato in uno splendido isolamento. Quando all'eta di diciotto anni salì al trono di Baviera, era un giovane di un metro e novanta, dal volto bellissimo e dolce, come un angelo di Raffaello; conquistò subito il cuore dei suoi sudditi alimentando le loro speranze di un regno glorioso. Ventidue anni dopo, lo splendido giovane era diventato un misantropo, grasso e gonfio, che si celava dietro gli sguardi della corte e del popolo, rinchiudendosi nei suoi castelli fantastici. La sua esistenza da recluso, le corse in slitta notturne e la morte misteriosa, nel lago di Stranberg lo trasformarono in un mito moderno.
Ludwig visse isolato dal mondo che lo circondava; era stato allevato senza calore e senza affetto, portandosi dietro carenze affettive che ne fecero un uomo stranamente distaccato. Nella sua solitudine, trovava conforto nei fantastici racconti che gli faceva la sua governante quando era un bambino, della vita alla corte di Luigi XIV a Versailles. Arrivò a detestare a tal punto il proprio secolo e l'ambiente che lo circondava, che cercò volutamente rifugio in un mondo meno avverso in cui poter rivivere le glorie dei secoli passati e le cupe leggende teutoniche. La sua corte ideale era popolata non dai visi ostili dei membri della corte di Monaco, ma dai fantasmi di Parsifal e di Lohengrin, di Luigi XIV e di Maria Antonietta.
Ludwig cominciò a mostrare quelli che vennero in seguito diagnosticati come i segni di una grave turba psichica poco dopo il suo trentesimo compleanno. I resoconti dei suoi eccessi e delle sue eccentricità, raccolti con cura e riferiti dai domestici e da altri membri del personale, poco alla volta andarono a formare un dossier che tendeva a dimostrare, in modo apparentemente indiscutibile, la sua pazzia. I racconti delle sue abitudini stravaganti divennero leggendari. Uno dei suoi domestici dichiarò che, negli ultimi anni di vita, il sovrano:
".... non voleva nessuno a tavola mentre mangiava. Ciononostante, pranzi e cene dovevano essere sempre preparati per tre o quattro persone, in modo che il re, benché pranzasse in solitudine, non si sentisse solo. Si credeva in compagnia di Luigi XIV e Luigi XV e delle loro amiche. Madame de Pompadour e Madame de Maintenon, e, di tanto in tanto, faceva conversazione con loro come se fossero davvero ospiti alla sua tavola."
Al minuto 1:58 il re si inchina davanti ai ritratti di Maria Antonietta
e Luigi XIV nella sua reggia di Herrenchiemsee, copia ridotta della reggia di Versailles
"Ludwig der Zweite" del 1930, per la regia di
di Wilhelm Dieterle che veste anche i panni del sovrano.Al minuto 1:58 il re si inchina davanti ai ritratti di Maria Antonietta
e Luigi XIV nella sua reggia di Herrenchiemsee, copia ridotta della reggia di Versailles
Acquarello di Elisabeth Peyton del 1993 che rappresenta Ludwig nell'atto di accarezzare la guancia al busto di Maria Antonietta. |
Linderhof |
Qui in basso alcune foto scattate da Valeria Paglino della reggia di Herrenchiemsee, copia ridotta della reggia di Versailles:
Ludwig ritratto in età matura come il Re Sole |
In basso il progetto del castello di Falkenstein, così come sarebbe dovuto essere secondo la visione romantica e fiabesca di Ludwig.
Ludwig morì nel 1886, a lavoro cominciato, e i piani per il castello di Falkenstein furono così abbandonati.
Le fondamenta, con annesse rovine risalenti al medioevo, non furono mai demolite.
Il nome di questo sito, Falkenstein (la roccia del Falco), luogo solitario, tremendamente impervio e difficile da raggiugere, fu scelto dall'imperatore Giuseppe II per viaggiare in incognito quando rese visita alla sorella Maria Antonietta nel 1776.
Si consiglia la visione del film magistrale di Luchino Visconti "Ludwig" del 1973 con Helmut Berger nei panni del sovrano e Romy Schneider nei panni dell'imperatrice Elisabetta.
Qui in basso il trailer:
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