Gaetano Blasa |
Voglio inaugurare questo blog con un'intervista ad un caro amico, Gaetano Blasa, un giovane di talento diplomatosi all'Accademia di Moda, amante dell'arte e professionista del make-up. Ci unisce, oltre che una bella amicizia, la comune passione per Maria Antonietta, una passione che Gaetano coltiva da anni e che l'ha portato, nel corso del tempo, a collezionare oggetti, locandine introvabili e soprattutto libri che riguardano la regina. Entreremo nel suo piccolo regno che Gaetano custodisce come uno scrigno e gli faremo qualche domanda:
Come nasce la tua passione Gaetano?
G: La mia passione per Marie Antoinette nasce quasi per caso durante una lezione di storia. Frequentavo un istituto di suore e quel giorno il mio insegnante, spiegando la Rivoluzione Francese, descrisse Marie Antoinette come una donna capricciosa e frivola che al suo popolo non seppe apportare altro che fame e stenti. Quando citò la famosa frase, "Se non hanno pane che mangino brioches", qualcosa catturò la mia curiosità. La cosa mi divertì molto ed iniziai ad interessarmi a lei, scoprendo poi che in realtà non pronunciò mai quella frase.
Ricostruzione della Collana dello Scandalo, collezione Gaetano Blasa |
Da quanto tempo collezioni oggetti e libri riguardanti la regina
G: Avevo 16 anni quando iniziai ad acquistare i primi libri su ebay o nelle librerie dell'usato, finché non scoprii il fantastico mondo dell'antiquariato e da lì fu amore puro. Oggi ho 28 anni e non ho la minima idea di quanti titoli o quanti oggetti io abbia su Marie Antoinette e, detto con tutta onestà, non m'interessa. Mi piace tenerli con me e sapere che in qualche modo portino un po' di lei in casa mia.
Mi è sempre piaciuto rendermi custode della vita di qualcun altro, avere un suo oggetto specie se travagliato, è come avere in mano qualcosa pieno della sua essenza.
Non so se mi spiego... ed è così sin da quando ero piccolissimo.
Mi è sempre piaciuto rendermi custode della vita di qualcun altro, avere un suo oggetto specie se travagliato, è come avere in mano qualcosa pieno della sua essenza.
Non so se mi spiego... ed è così sin da quando ero piccolissimo.
Descrivici cosa provi quando riesci ad aggiungere alla tua collezione un nuovo pezzo.
G: È strana la sensazione che si prova ogni volta che dopo tanta attesa si riesce ad avere tra le mani il tanto agognato volume, ed è altrettanto strano come dopo pochi minuti si sia di nuovo alla ricerca di qualcos'altro, salvo poi riguardare l'ultimo acquisto, di tanto in tanto, per congratularsi con se stessi. Posso dirti però che esiste in me una fortissima ambivalenza che mi porta a bramare qualcosa per poi rendermi conto che forse non valeva poi tutti quegli sforzi, che invece avrei potuto riservare ad altro.
Sono solo oggetti, ed è giusto che non ci si leghi mai troppo e soprattutto più del dovuto.
Però è così, il piacere di averli quasi sempre supera la razionalità.
Come ti definiresti?
G: C'è chi mi definisce un bibliofilo, chi un collezionista, chi un cacciatore di libri introvabili, o chi ancora un "bibliomane" per citare il mio tanto caro Umberto Eco.
Non saprei davvero, forse anche in questo caso la verità sta nel mezzo. Per me è un gioco, un divertimento, qualcosa che faccio per salvare tanti titoli dall'oblio. Un qualcosa che non ho mai cercato definire. Quello che è certo è che io i libri li leggo, non li acquisto per tenerli lì a marcire nella polvere come molti collezionisti fanno.
Qual è il pezzo forte della tua collezione?
G: Non ho pezzi forti, per me ogni volume e oggetto ha la sua importanza. Sicuramente possiedo delle "rarità". Di recente, per esempio, sono riuscito ad aggiudicarmi un volume che con Marie Antoinette non ha nulla a che fare, ma che non si può immaginare quale soddisfazione mi abbia arrecato riuscire ad averlo. Si tratta della ballata Carmen Monarchia corifea di Café Chantant. Riuscire ad avere questo volume non è stato difficile, o forse in parte lo è stato ma sotto un altro punto di vista.
È stato sempre lì, disponibile per me, come se mi aspettasse.
Di tanto in tanto andavo nel sito della libreria che lo vendeva e subito dopo chiudevo la pagina dicendomi che tanto non lo avrei mai avuto: costava troppo.
Poi un giorno, con testardaggine e non poca sfacciataggine, ho iniziato a scrivere ai proprietari trattando il prezzo.
E alla fine eccolo qui. Un libricino tanto sottile quanto esplosivo scritto da Gian Pietro Lucini, uno scrittore che più "anti"non si può. Erano infatti ben note le sue posizioni anarchiche in netto contrasto con il periodo, a tal punto da essere incriminato per antimilitarismo e offese ai regnanti.
La ballata di Carmen Monarchia è sicuramente la miglior rappresentazione di quello che era il suo pensiero del tutto anticonformista, basti pensare che venne stampata anonima e clandestina solamente in 50 copie, nel 1900, un periodo sicuramente molto caldo parlando di anarchici.
Lucini, era un uomo che si creò sicuramente ben poche amicizie e infatti per anni fu considerato veramente molto poco sia come scrittore che come poeta. Solo da pochi anni viene annoverato tra i precursori delle "Nuove Avanguardie".
Insomma, credo che dietro ogni libro che ho acquistato o ricevuto in regalo, non ci sia solo l'interesse per l'autore o per la rarità del volume, ma qualcosa di più, qualcosa che riguarda me e la ricerca che ho fatto per averlo.
Nelle tue ricerche e nei tuoi acquisti andati a buon fine hai mai ricevuto l'aiuto di qualcuno?
G: In molti dicono che nella vita sono importanti le amicizie, che spesso ti consentono di trovare più rapidamente libri o oggetti.
Con un pizzico di orgoglio ti dico che non è il mio caso. E' vero collaboro con varie librerie che mi danno sicuramente un grande aiuto, collaboro anche con qualche cacciatore di rarità, ma molto onestamente ti dico che mi faccio IO un "mazzo" così.
Sembrerà strano, ma penso siano davvero pochi i librai e soprattutto le case editrici che riescono a capire quanto desiderio si celi dietro la richiesta di reperire il volume edito da loro e ormai andato fuori commercio.
Anche in questo campo, mi duole dirlo, ha preso il posto il freddo mondo del business, che porta a vedere i libri come un modo come un altro per ottenere denaro.
Devo dire che mai una casa editrice ha collaborato o si è mostrata disponibile a darmi una mano per reperire qualcosa. Forse neanche di denaro si tratta, credo si tratti più che altro di svolgere un simile lavoro senza la dovuta passione, e di conseguenza, di non riuscire a comprendere quali desideri si nascondano dietro ricerche come quelle che conduco io da anni.
Sono solo oggetti, ed è giusto che non ci si leghi mai troppo e soprattutto più del dovuto.
Però è così, il piacere di averli quasi sempre supera la razionalità.
Come ti definiresti?
G: C'è chi mi definisce un bibliofilo, chi un collezionista, chi un cacciatore di libri introvabili, o chi ancora un "bibliomane" per citare il mio tanto caro Umberto Eco.
Non saprei davvero, forse anche in questo caso la verità sta nel mezzo. Per me è un gioco, un divertimento, qualcosa che faccio per salvare tanti titoli dall'oblio. Un qualcosa che non ho mai cercato definire. Quello che è certo è che io i libri li leggo, non li acquisto per tenerli lì a marcire nella polvere come molti collezionisti fanno.
Qual è il pezzo forte della tua collezione?
G: Non ho pezzi forti, per me ogni volume e oggetto ha la sua importanza. Sicuramente possiedo delle "rarità". Di recente, per esempio, sono riuscito ad aggiudicarmi un volume che con Marie Antoinette non ha nulla a che fare, ma che non si può immaginare quale soddisfazione mi abbia arrecato riuscire ad averlo. Si tratta della ballata Carmen Monarchia corifea di Café Chantant. Riuscire ad avere questo volume non è stato difficile, o forse in parte lo è stato ma sotto un altro punto di vista.
È stato sempre lì, disponibile per me, come se mi aspettasse.
Di tanto in tanto andavo nel sito della libreria che lo vendeva e subito dopo chiudevo la pagina dicendomi che tanto non lo avrei mai avuto: costava troppo.
Poi un giorno, con testardaggine e non poca sfacciataggine, ho iniziato a scrivere ai proprietari trattando il prezzo.
E alla fine eccolo qui. Un libricino tanto sottile quanto esplosivo scritto da Gian Pietro Lucini, uno scrittore che più "anti"non si può. Erano infatti ben note le sue posizioni anarchiche in netto contrasto con il periodo, a tal punto da essere incriminato per antimilitarismo e offese ai regnanti.
Lucini, era un uomo che si creò sicuramente ben poche amicizie e infatti per anni fu considerato veramente molto poco sia come scrittore che come poeta. Solo da pochi anni viene annoverato tra i precursori delle "Nuove Avanguardie".
Insomma, credo che dietro ogni libro che ho acquistato o ricevuto in regalo, non ci sia solo l'interesse per l'autore o per la rarità del volume, ma qualcosa di più, qualcosa che riguarda me e la ricerca che ho fatto per averlo.
Nelle tue ricerche e nei tuoi acquisti andati a buon fine hai mai ricevuto l'aiuto di qualcuno?
G: In molti dicono che nella vita sono importanti le amicizie, che spesso ti consentono di trovare più rapidamente libri o oggetti.
Con un pizzico di orgoglio ti dico che non è il mio caso. E' vero collaboro con varie librerie che mi danno sicuramente un grande aiuto, collaboro anche con qualche cacciatore di rarità, ma molto onestamente ti dico che mi faccio IO un "mazzo" così.
Sembrerà strano, ma penso siano davvero pochi i librai e soprattutto le case editrici che riescono a capire quanto desiderio si celi dietro la richiesta di reperire il volume edito da loro e ormai andato fuori commercio.
Anche in questo campo, mi duole dirlo, ha preso il posto il freddo mondo del business, che porta a vedere i libri come un modo come un altro per ottenere denaro.
Devo dire che mai una casa editrice ha collaborato o si è mostrata disponibile a darmi una mano per reperire qualcosa. Forse neanche di denaro si tratta, credo si tratti più che altro di svolgere un simile lavoro senza la dovuta passione, e di conseguenza, di non riuscire a comprendere quali desideri si nascondano dietro ricerche come quelle che conduco io da anni.
Grazie Gaetano per la tua disponibilità e per il materiale fotografico, è stato un piacere far conoscere la tua passione e la tua collezione ad altri appassionati.
G: Grazie a voi!
Locandine originali:
Videoteca della collezione Blasa |
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