Luigi XVI, disegno di Louis-Auguste Brun |
In questo raro ritratto a matita di Luigi XVI, il re indossa un orecchino a cerchio come tanti suoi contemporanei. La moda dell'orecchino maschile affonda le sue origini nella notte dei tempi.
All'epoca dei faraoni l’orecchino era un ornamento principalmente maschile e questa consuetudine rimase in auge per i secoli successivi, sino al Cinquecento e ai giorni nostri, seppure con accezioni differenti.
In passato l’orecchino maschile aveva significati molto profondi e poteva essere addirittura simbolo d’amore.
In un noto ritratto di William Shakespeare, lo scrittore ha un orecchino sull’orecchio sinistro e si ritiene che all’epoca questa usanza fosse legata a speciali credenze, come quella che voleva uniti in un legame inscindibile l’uomo e la donna che indossavano lo stesso orecchino.
In un noto ritratto di William Shakespeare, lo scrittore ha un orecchino sull’orecchio sinistro e si ritiene che all’epoca questa usanza fosse legata a speciali credenze, come quella che voleva uniti in un legame inscindibile l’uomo e la donna che indossavano lo stesso orecchino.
Ma non furono solo poeti o nobili ad indossare gli orecchini per la prima volta, bensì personaggi ben più eccentrici e famigerati, da cui probabilmente deriva l’immagine attuale dell’orecchino maschile. I marinai, ad esempio, lo indossavano poiché pensavano che forando l’orecchio avrebbero potuto vedere meglio e di conseguenza ottenere l’incarico di vedetta. Come i marinai, anche i leggendari pirati utilizzavano l’orecchino ma con un’utilità pratica: i pirati ritenevano infatti che se fossero morti durante un’avventura oltremare, l’orecchino prezioso avrebbe potuto fungere da ricompensa per chi avesse seppellito i loro corpi.