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Pietro Longhi - La Toeletta |
Che la moda “all’Italiana” sia stata fonte di grande ispirazione è risaputo. Arti sartoriali, culinarie, letterarie: quella terra ricca di passione e fantasia dell’Italia, è stata musa ispiratrice di artisti ed intellettuali di ogni epoca. Tendenze, gusti e stili “italiani” hanno conquistato i più raffinati ed influenti personaggi che ne hanno riconosciuto e ammirato la spiccata tendenza ai temi romantici e la variopinta espressività.
Del resto nel Rinascimento fu l'Italia a dettare le mode: "Quando l'Italia era maestra al mondo non soltanto nelle arti ma nel vivere civile, Beatrice d'Este duchessa di Milano, veniva lodata dal suo panegirista Muralto come "novarum vestium inventrix". Sua sorella, Isabella d'Este, marchesa di Mantova, era giudicata maestra di eleganza" ed è ben nota l'influenza che più tardi ebbe Caterina de' Medici in Francia.
Il fatto che le corti italiane fossero un ammirato modello estetico e comportamentale è comprovato dal fiorire di trattati, presto tradotti, che contemplavano anche le mode e dalla pubblicazione di repertori che informavano sulle fogge vestimentarie europee e mondiali che sfoceranno nel monumentale "Degli Habiti Antichi, et Moderni di diverse Parti del Mondo" del Vecellio (1590). A questo ricco repertorio fece da contrappeso il milanese "Libro del Sarto", antesignano dei cataloghi di moda redatto a metà Cinquecento per diffondere le creazioni di Giovanni Jacopo del Conte.
Con il mutare della situazione politico-economica, a partire dal Seicento l'Italia perse il suo primato di "influencer", anche se il suo passato glorioso nel campo culturale e mondano non fu mai del tutto archiviato; a resistere fu soprattutto l'ambito musicale: la lingua del melodramma fu sempre l'italiano. Anche per questo lo studio della lingua italiana era tenuto in gran conto; l'italiano era una lingua di nicchia, studiata e parlata perché considerata la lingua della cultura e della musica. La stessa Maria Antonietta ebbe per insegnante di italiano un maestro d'eccezione: Metastasio, poeta e librettista, considerato tra i padri del moderno melodramma.
Ciò che, invece, è meno risaputo, è che l’Italia fu fonte d’ispirazione anche per tendenze mondane più esclusive, come l’arte profumatoria e cosmetica del XVIII secolo.