Maria Antonietta amava molto la neve e in particolare i divertimenti invernali. Da bambina assieme ai fratelli e alle sorelle, amava correre con le slitte. Quando a Vienna non c'era neve a sufficienza, la si faceva portare apposta dalle montagne. Fu il padre Francesco Stefano ad incoraggiare simili divertimenti.
I festosi caroselli si svolgevano sulla piazza deserta all'interno del cortile della Hofburg. Per creare una pista di pattinaggio, l'imperatrice ordinava l'allagamento della piazza, il freddo invernale della notte la trasformava in un compatto cristallo sul quale i suoi figli potevano divertirsi. Era frequente vedere alcuni valletti sui pattini, disegnare danze attorno alle slitte degli arciduchi e delle arciduchesse. Le slitte, trainate da piccoli cavalli, erano coordinate da un uomo posizionato dietro il sedile (uno per ogni slitta).
Un carosello di slitte in onore del secondo matrimonio di Giuseppe II con Maria Giuseppina di Baviera (gennaio 1765). Al carosello non prese parte Maria Antonietta, allora di nove anni, ma è comunque presente nel quadro, visibile su un balcone accanto ai genitori, al fratello Giuseppe II, e ai fratelli più vicini di età. Il dipinto fu realizzato postumo all'avvenimento nel 1766 opera di Franz Michael Augustin von Purgau. E' possibile fare uno zoom di questo splendido quadro, entrando in questo sito: https://www.google.com/culturalinstitute/asset-viewer/sleighride-of-the-imperial-court/3wEXNN5eRWQVsA |
Particolare del dipinto di Purgau in cui è visibile Maria Antonietta su un balcone tra i suoi genitori, i fratelli cadetti e il fratello maggiore Giuseppe II. |
Una miniatura di Maria Antonietta in abbigliamento invernale nei giardini del Petit Trianon |
"I ricordi piacevoli che le gite in slitta avevano procurato alla regina durante la sua infanzia le fecero desiderare di farne altre. Quel passatempo aveva già avuto luogo alla corte di Francia; se ne ebbe la prova quando si trovarono nei depositi delle scuderie alcune slitte che erano del Delfino, padre di Luigi XVI, durante la sua giovinezza. Se ne fecero costruire altre di gusto più moderno per la regina. Da parte loro, ne ordinarono anche i principi, e in pochi giorni ce ne furono in gran numero. Venivano guidate dai principi e dai signori della corte. Il rumore dei campanelli e delle sonagliere di cui erano guarniti i finimenti dei cavalli, l'eleganza e il candore dei pennacchi, la varietà delle forme delle slitte e l'oro di cui erano state ornate rendevano le gite particolarmente belle a vedersi. L'inverno fu molto favorevole a questi passatempi (1775): la neve rimase per quasi sei settimane; le corse nel parco furono piacevoli anche per gli spettatori. Nessuno pensava potesse esservi alcunché di biasimevole in divertimenti innocenti. Ma si decise di estendere le corse fino agli Champs-Elysées, qualche slitta attraversò i Boulevards, e poiché le dame erano mascherate, si disse che la regina aveva percorso le strade di Parigi in slitta. La cosa divenne seria. Il pubblico vide in questa moda la predilezione per le abitudini di Vienna, sebbene le corse in slitta non fossero una novità a Parigi. Ma la critica si impadroniva di tutto quanto faceva Maria Antonietta [...] La regina ne fu informata, e per quanto tutte le slitte venissero conservate e in seguito vi fossero molti inverni favorevoli alle corse in slitta, non vi si dedicò più."
La slitta conservata a Versailles detta di "Maria Antonietta" |
Anche Mme de Genlis ci lascia una testimonianza della passione di Maria Antonietta per le passeggiate in slitta:
"La Regina ha da poco introdotto queste passeggiate in slitta che sono così concepite: sua maestà invita le signore che vuole ammettere alla passeggiata e queste a loro volta avvertono il proprio personale. Ci si riunise negli Appartamenti della Regina a mezzogiorno per il pranzo, mentre gli uomini pranzano in un'altra sala. La Regina infatti non può mangiare in compagnia di altri uomini quando il Re non è presente. Dopo il lungo pranzo ci si raduna in un altro salone dove alle dame si uniscono anche gli uomini. Poi, per decidere chi accompagnerà la Regina e per evitare ogni tipo di favoritismo e pettegolezzo, si tira a sorte. Si parte da Versailles e ci si reca nelle residenze di campagna, alla Muette, a Meudon ecc. Una volta scesi dalla slitta si trascorrono circa tre quarti d'ora a chiacchierare in un salone riscaldato, dopo di che si fa ritorno a Versailles."
A riprova che in Francia le slitte erano già in uso prima che Maria Antonietta arrivasse a Versailles, ecco lo splendido dipinto di Boucher del 1755 intitolato "L'inverno", parte del ciclo "Le quattro stagioni", commissionato da Madame de Pompadour:
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