L'infanta Maria Teresa Raffaella |
Il 23 febbraio 1745 furono celebrate le nozze tra il Delfino Luigi Ferdinando (figlio di Luigi XV) e l'Infanta Maria Teresa Raffaella.
La principessa, figlia di Filippo V e di Elisabetta Farnese, aveva una folta capigliatura rossa, non era particolarmente attraente ma era altezzosa e poco amabile. Tuttavia il Delfino, un ragazzone impacciato e bigotto, la trovò di suo gradimento. Molto timida, la principessa non si interessava alla vita di società, preferiva rimanere nei suoi appartamenti assieme al marito con il quale c'era una grande intesa.
C'è un aneddoto riguardante il ballo in maschera dato in onore del matrimonio dei delfini, che palesa in maniera evidente l'ingenuità di Maria Teresa Raffaella, e la sua poca dimestichezza con la vita mondana:
"Poco dopo la mezzanotte comparve la regina, senza maschera. il suo vestito era cosparso di perle e di mazzolini di fiori. Sulla sua testa splendevano in tutto il loro fulgore i due diamanti piu preziosi della corona, il Sancy e il Règent. La scortavano il delfino, mascherato da giardiniere, e la delfina, in costume da fioraia.
Quest’ultima, avvezza alla rigida etichetta spagnola, era stupita dalla spigliatezza e dai modi liberi di Versailles. E, non volendo apparire compassata, accettò di ballare con un bel gentiluomo in maschera. L’uomo si dichiarò spagnolo; e dalla nobiltà del suo comportamento, risultava evidente che poteva trattarsi solo di un Grande di Spagna. Sembrava perfettamente informato di tutte le voci che correvano sul matrimonio. All’infanta, alquanto incuriosita, sarebbe piaciuto sapere chi fosse quel personaggio. Ma l’altro non le lasciò indovinare il suo segreto, e scomparve prima della fine del ballo. La sua vera identità fu conosciuta soltanto il giorno dopo: l’uomo era il cuoco spagnolo del marchese di Tessè.
Tutta la corte rise a crepapelle, e la povera delfina, che non aveva saputo tacere, rimase alquanto mortificata."
C'è un aneddoto riguardante il ballo in maschera dato in onore del matrimonio dei delfini, che palesa in maniera evidente l'ingenuità di Maria Teresa Raffaella, e la sua poca dimestichezza con la vita mondana:
"Poco dopo la mezzanotte comparve la regina, senza maschera. il suo vestito era cosparso di perle e di mazzolini di fiori. Sulla sua testa splendevano in tutto il loro fulgore i due diamanti piu preziosi della corona, il Sancy e il Règent. La scortavano il delfino, mascherato da giardiniere, e la delfina, in costume da fioraia.
Quest’ultima, avvezza alla rigida etichetta spagnola, era stupita dalla spigliatezza e dai modi liberi di Versailles. E, non volendo apparire compassata, accettò di ballare con un bel gentiluomo in maschera. L’uomo si dichiarò spagnolo; e dalla nobiltà del suo comportamento, risultava evidente che poteva trattarsi solo di un Grande di Spagna. Sembrava perfettamente informato di tutte le voci che correvano sul matrimonio. All’infanta, alquanto incuriosita, sarebbe piaciuto sapere chi fosse quel personaggio. Ma l’altro non le lasciò indovinare il suo segreto, e scomparve prima della fine del ballo. La sua vera identità fu conosciuta soltanto il giorno dopo: l’uomo era il cuoco spagnolo del marchese di Tessè.
Tutta la corte rise a crepapelle, e la povera delfina, che non aveva saputo tacere, rimase alquanto mortificata."
Maria Teresa rimase incinta alcuni mesi dopo il matrimonio; durante la gravidanza il padre, Filippo V, morì e la corte decise di non rendere nota la notizia alla principessa per evitarle un dolore che avrebbe potuto mettere a repentaglio la vita del nascituro. Così Filippo V fu l'unico sovrano per il quale a Versailles non fu messo il lutto.
Il bambino, una femmina alla quale fu imposto il nome di Maria Teresa, nacque il 19 luglio 1746. La Delfina morì pochi giorni dopo per le complicanze del parto; la piccola Maria Teresa morì due anni dopo.
Il Delfino ne fu inconsolabile ma fu comunque obbligato a risposarsi con la principessa Maria Josepha di Sassonia. Nei primi tempi del matrimonio Luigi Ferdinando non poteva entrare nella camera della nuova moglie senza scoppiare in singhiozzi perché tutto gli ricordava la prima moglie. Maria Josepha fu però molto comprensiva: "Signore, date pure libero sfogo ai vostri pianti, né temete che io me ne offenda. Non fanno anzi che annunciarmi ciò che ho il diritto di sperare per me stessa, se sarò tanto fortunata da meritare la vostra stima". Grazie al carattere pacato ed amabile, la nuova delfina riuscì a farsi voler bene e dal matrimonio nacquero otto figli tra cui: Luigi XVI, Luigi XVIII, Carlo X, Madame Clotilde, regina di Sardegna e Madame Elisabeth.
Il delfino Luigi Ferdinando, padre di Luigi XVI, nell'uniforme di colonnello dei dragoni, in un ritratto di Alexander Roslin |
Maria Josepha di Sassonia, madre di Luigi XVI, in un ritratto di Nattier. La "triste Pepa" come la chiamava affettuosamente il suocero, morirà anche lei come il marito di tubercolosi a 36 anni |
Il delfino, che morirà a soli 36 anni di tubercolosi, era molto amato dal popolo ed era descritto come un principe estremamente morigerato: ai piaceri della caccia e del gioco preferiva trascorrere il suo tempo in amabili conversazioni, leggendo o suonando. Nonostante fosse bigottissimo, ebbe un figlio fuori dal matrimonio nel 1758: Auguste Dadonville. Luigi XVI aveva quindi un fratellastro che morì come lui sulla ghigliottina nel 1794.
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