La principessa Wilhelmina von Auersperg |
A partire dal 1756, un anno dopo la nascita di Maria Antonietta, l'imperatore Francesco iniziò una relazione con la principessa Wilhelmina von Auersperg. Le prime notizie ufficiali si hanno dal ciambellano di corte Khevenhuller che annotò: "l'imperatore mostra dall'ultimo carnevale una particolare simpatia, che si potrebbe anche interpretare pour une inclination marquée".
Wilhelmina aveva all'epoca 18 anni, vale a dire 30 anni meno dell'imperatore e 21 meno di Maria Teresa. Era ammirata da tutti per la sua bellezza e aveva un viso e una figura "cui nessun pittore era capace di rendere giustizia perché, quando parlava, irradiava grazia e leggiadria tali da conferire un incanto siffatto da non poter essere riprodotto adeguatamente dall'arte".
La principessa era schiava del gioco, e si diceva che avesse perso alle carte, in una sola sera, 12 mila ducati. "Solo un amante imperiale, e per di più generoso come Francesco poteva fronteggiare certi appetiti" scrive Sir Wraxall. L'imperatore usava cenare con la principessa, andare a trovarla nel palco a teatro e "per avere sempre accanto a sé l'oggetto della sua inclinazione" le donò una villa nei pressi del castello di Laxemburg. "L'incostanza di lei gli negò tuttavia il possesso esclusivo del suo cuore. Ciò nondimeno Francesco continuò a corteggiarla".
L'influenza esercitata su di lui dalla principessa era notevole. Isabella di Parma, nuora di Francesco, scriveva al padre Filippo: "L'imperatore è un ottimo padre; possiamo sempre contare sul suo affetto e dobbiamo dunque proteggerlo contro se stesso. Voglio con ciò parlare dei suoi rapporti con la principessa Auersperg. Forse voi non sapete fino a qual punto sia soggetto all'influenza di quella donna. Ha in lei la massima fiducia, e non le nasconde nulla. L'imperatrice è molto gelosa di tale attaccamento".
Tuttavia Francesco finiva poi col tornare sempre tra le braccia di Maria Teresa, non solo perché era sua moglie, ma anche e soprattutto perché non era capace di rendere infelice nessuno, e men che meno Maria Teresa che lo amava da sempre con calore e dedizione. L'imperatrice, nonostante soffrisse molto per le scappatelle del consorte, tentò di mostrare comprensione e paziente sopportazione arrivando persino a consentire alla bella principessa di sedere al suo tavolo da gioco. La cameriera particolare di Maria Teresa annotò: "Lei ne soffriva, eppure ha continuato ad amare il volubile consorte, fino alla morte e con identica passione."
Quando Francesco morì ad Innsbruck, fra le dame di corte presenti ai funerali c'era anche la sua amante. Maria Teresa, cui l'etichetta vietava assieme ai figli di partecipare ai funerali, lasciò detto alle dame di corte di astenersi dal trucco. Wilhlemina fece una scenata per questo: "E' possibile che io non possa essere padrona della mia faccia? io l'ho avuta da Dio, non dallo Stato!"
Alcuni anni dopo da Bordeaux, giunse all'imperatrice la lettera di una ragazza che sosteneva di essere figlia di Francesco e della principessa. L'imperatrice incaricò Filippo Coblenz di condurre un'inchiesta dalla quale emerse che la sconosciuta adolescente era davvero il frutto naturale di quella relazione.
Scrive l'imperatrice a Coblenz: "Dal mio letto: ore due del mattino. Quella ragazza è dunque la figlia di colui che ho amato di più al mondo. Procuratele tutto ciò di cui ha bisogno".
Questa ragazza misteriosa di cui si persero le tracce ha ispirato il personaggio di fantasia di Simone, nel cartone "Il Tulipano nero".
Francesco Stefano |
Quando Francesco morì ad Innsbruck, fra le dame di corte presenti ai funerali c'era anche la sua amante. Maria Teresa, cui l'etichetta vietava assieme ai figli di partecipare ai funerali, lasciò detto alle dame di corte di astenersi dal trucco. Wilhlemina fece una scenata per questo: "E' possibile che io non possa essere padrona della mia faccia? io l'ho avuta da Dio, non dallo Stato!"
Alcuni anni dopo da Bordeaux, giunse all'imperatrice la lettera di una ragazza che sosteneva di essere figlia di Francesco e della principessa. L'imperatrice incaricò Filippo Coblenz di condurre un'inchiesta dalla quale emerse che la sconosciuta adolescente era davvero il frutto naturale di quella relazione.
Scrive l'imperatrice a Coblenz: "Dal mio letto: ore due del mattino. Quella ragazza è dunque la figlia di colui che ho amato di più al mondo. Procuratele tutto ciò di cui ha bisogno".
Purtroppo Maria Teresa non potè avere un confronto con la principessa, morta di vaiolo qualche anno prima. "Il mio cuore è spezzato" scrisse ad un'amica. Improvvisamente scrisse un'altra lettera a Coblenz: "Non credo a niente di quanto mi è stato detto".
Ufficialmente la faccenda della figlia segreta dell'imperatore finì così.
Ufficialmente la faccenda della figlia segreta dell'imperatore finì così.
Questa ragazza misteriosa di cui si persero le tracce ha ispirato il personaggio di fantasia di Simone, nel cartone "Il Tulipano nero".
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