La marchesa Aguessenau in abito alla turca - Madame Vigée Le Brun |
Nel corso del Settecento si fece strada un nuovo gusto per l'esotismo, alimentato anche dal teatro, che attraverso spettacoli di grande successo, come l'Orpheline de la Chine, di Voltaire (1775) sedusse con gli affascinanti abiti dell'Estremo Oriente il costume occidentale.
Le turcherie nel settecento erano molto apprezzate anche grazie ai viaggi in Turchia e ai resoconti rilasciati da alcune dame, come Lady Montagu, e avevano già avuto un primo boom negli anni '40 del Settecento.
Fu intorno al 1780 che si verificò un rinnovato boom degli abiti alla turca probabilmente perché la Turchia era in guerra con la Russia e gli avvenimenti politici si ripercuotevano anche sulla moda, come nel caso dell'abito alla polacca, nato durante la guerra di successione polacca.
Tuttavia la moda europea si limitò ad un'imitazione molto superficiale dei costumi degli altri popoli, senza acquisire la scioltezza e la comodità di quegli abiti privi di strutture rigide e costrittive. Perciò, senza rinunciare al panier e al busto, intorno alla metà del secolo si proposero fantasiosi abiti alla circassa e alla turca.
Questo tipo di abiti si diffuse soprattutto nella moda corrente e nelle vesti utilizzate in casa. Solo verso il 1787-88 si ammise a corte un abito alla turca.
Maria Adelaide di Borbone con un abito alla Turca - Madame Vigée Le Brun |
La robe à la circassienne ha una storia assai complessa. In origine era una derivazione della robe à la Polonaise, perciò molto gonfio e rotondo nella parte inferiore, e se possibile ancora più corto della polonaise. Poi in Inghilterra (laddove in Francia mantenne le proprie caratteristiche di “gonfiezza” e andò in disuso verso il 1775), verso il 1780 (cioè l’epoca del gioco) se ne diede una rilettura fusa con la robe à la chemise, che lo fece diventare più liscio e semplice. Generalmente era usato come vestito da tè o comunque per stare in casa, mai per uscire. In seguito, dopo la Rivoluzione Francese e sotto l’influenza neoclassica diffusasi con le guerre napoleoniche, si fuse e sublimò nello stile Impero o Reggenza.
Una circassienne con le tipiche maniche a palloncino |
Rose Adelaide Ducreux indossa una robe à la turque d'hiver - Autoritratto |
La robe à la turque era anch'essa una variazione della robe à la Polonaise. Era più lunga, sul retro aveva uno strascico, e le sue maniche giungevano sino ai polsi. Ad ornare il corsetto vi erano dei cordoncini, mentre a sottolineare la sottigliezza della vita vi era una fusciacca annodata sul lato in un fiocco.
Questo abito si accompagnava spesso a particolari cappellini di paglia sovraccarichi di frutta e fiori finti, e a un bastone da passeggio.
Di turco questo abito aveva solo la fusciacca, generalmente orientaleggiante, guarnita di frange, oppure di una cintura di metallo
In seguito la foggia subì delle varianti con copricapi che ricordavano turbanti e cinture strette in vita guarnite di nappe o con una fusciacca che andava ad annodarsi sul retro, modello tipico della robe à la turque invernale.
Una robe à la turque guarnita di una cintura metallica |
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