domenica 5 febbraio 2017

Ludwig II

Tra i tanti illustri ammiratori di Maria Antonietta, spicca il nome di re Ludwig II di Baviera, il re romantico e folle, noto per i suoi fiabeschi castelli e per essere stato mecenate di Wagner. Cugino dell'imperatrice Sissi, Ludwig fu allevato in uno splendido isolamento. Quando all'eta di diciotto anni salì al trono di Baviera, era un giovane di un metro e novanta, dal volto bellissimo e dolce, come un angelo di Raffaello; conquistò subito il cuore dei suoi sudditi alimentando le loro speranze di un regno glorioso. Ventidue anni dopo, lo splendido giovane era diventato un misantropo, grasso e gonfio, che si celava dietro gli sguardi della corte e del popolo, rinchiudendosi nei suoi castelli fantastici. La sua esistenza da recluso, le corse in slitta notturne e la morte misteriosa, nel lago di Stranberg lo trasformarono in un mito moderno.
Ludwig visse isolato dal mondo che lo circondava; era stato allevato senza calore e senza affetto, portandosi dietro carenze affettive che ne fecero un uomo stranamente distaccato. Nella sua solitudine, trovava conforto nei fantastici racconti che gli faceva la sua governante quando era un bambino, della vita alla corte di Luigi XIV a Versailles. Arrivò a detestare a tal punto il proprio secolo e l'ambiente che lo circondava, che cercò volutamente rifugio in un mondo meno avverso in cui poter rivivere le glorie dei secoli passati e le cupe leggende teutoniche. La sua corte ideale era popolata non dai visi ostili dei membri della corte di Monaco, ma dai fantasmi di Parsifal e di Lohengrin, di Luigi XIV e di Maria Antonietta.


Ludwig cominciò a mostrare quelli che vennero in seguito diagnosticati come i segni di una grave turba psichica poco dopo il suo trentesimo compleanno. I resoconti dei suoi eccessi e delle sue eccentricità, raccolti con cura e riferiti dai domestici e da altri membri del personale, poco alla volta andarono a formare un dossier che tendeva a dimostrare, in modo apparentemente indiscutibile, la sua pazzia. I racconti delle sue abitudini stravaganti divennero leggendari. Uno dei suoi domestici dichiarò che, negli ultimi anni di vita, il sovrano:

".... non voleva nessuno a tavola mentre mangiava. Ciononostante, pranzi e cene dovevano essere sempre preparati per tre o quattro persone, in modo che il re, benché pranzasse in solitudine, non si sentisse solo. Si credeva in compagnia di Luigi XIV e Luigi XV e delle loro amiche. Madame de Pompadour e Madame de Maintenon, e, di tanto in tanto, faceva conversazione con loro come se fossero davvero ospiti alla sua tavola."

 "Ludwig der Zweite" del 1930, per la regia di
di Wilhelm Dieterle che veste anche i panni del sovrano.
Al minuto 1:58 il re si inchina davanti ai ritratti di Maria Antonietta
e Luigi XIV nella sua reggia di Herrenchiemsee, copia ridotta della reggia di Versailles


La sua ossessiva adorazione per i reali di Francia, assunse forme stravaganti: oltre a conversare con quei commensali immaginari, aveva il culto di Maria Antonietta. Su una terrazza del castello di Lindherof, che era la replica del Petit Trianon, oltre che la sua residenza preferita, Ludwig aveva voluto un busto della regina. Non usciva mai senza togliersi il cappello davanti alla statua, aggiungendovi a questo omaggio il gesto tenero di accarezzarne la guancia.


Acquarello di Elisabeth Peyton del 1993 che rappresenta Ludwig nell'atto di accarezzare la guancia al busto di Maria Antonietta.


Questa presenza era per il re un impegno di purezza e la richiesta di una grazia. Maria Antonietta, che durante la sua vita aveva, per lui, saputo resistere alle tentazioni della carne, doveva aiutarlo a liberarsi dall'omosessualità che lui considerava un peccato e che aveva sempre vissuto con senso di colpa. Nei carnet intimi di Ludwig, si trova scritto: "Il 16 ottobre, anniversario del martirio dell'augusta e nobile regina Marie Antoinette, messa di lutto... che la memoria del martirio della santa morta e della grande regina mi dia la forza di dominare il male che io maledico e al quale voglio rinunciare per sempre! per sempre!"


Linderhof
Il busto di Maria Antonietta a Linderhof
Il 9 aprile 1873 Ludwig scriveva al suo aiutante di campo Barone Varicourt : "Il sei di Ottobre di quest’anno dovrei ricevere il busto in marmo della mia Regina Marie Antoinette, che io adoro come se lei fosse ancora viva. Lei era pura ed esaltata come un angelo di Dio." (Foto di Luca Madasi)

Qui in basso alcune foto scattate da Valeria Paglino della reggia di Herrenchiemsee, copia ridotta della reggia di Versailles:






Ludwig ritratto in età matura come il Re Sole


In basso il progetto del castello di Falkenstein, così come sarebbe dovuto essere secondo la visione romantica e fiabesca di Ludwig.
Ludwig morì nel 1886, a lavoro cominciato, e i piani per il castello di Falkenstein furono così abbandonati.
Le fondamenta, con annesse rovine risalenti al medioevo, non furono mai demolite.
Il nome di questo sito, Falkenstein (la roccia del Falco), luogo solitario, tremendamente impervio e difficile da raggiugere, fu scelto dall'imperatore Giuseppe II per viaggiare in incognito quando rese visita alla sorella Maria Antonietta nel 1776.


Si consiglia la visione del film magistrale di Luchino Visconti "Ludwig" del 1973 con Helmut Berger nei panni del sovrano e Romy Schneider nei panni dell'imperatrice Elisabetta.

Qui in basso il trailer:


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