Una donna, probabilmente Madame Danloux (moglie del pittore Danloux) allatta il suo bambino abbigliata con una robe à la Lévite. François-Guillaume Ménageot |
Sul finire degli anni '70 del XVIII secolo, si affermò l'abito à la lévite di ispirazione orientale, nato dalla scenografia per la rappresentazione dell'Athalie di Racine al Théatre Français. La foggia si ispirava al costume sacerdotale ebraico; l'attrice che intepretava una donna dell'antica tribù di Levi, di qui il nome Lévite, indossava un vestito semplicissimo, di linea diritta, con qualche piega sul di dietro, trattenuto in vita da una cinta. Lo stile fu subito preso a modello dalle signore che indossarono la "robe à la Lévite" in casa come veste da camera.
Maria Antonietta lo adottò nell'estate del 1778, al fine di mascherare le rotondità della sua prima gravidanza ma anche perché questa foggia, ampia e leggera, era ideale per sentirsi libere e senza costrizioni. La scelta di adottare un abito simile, anche se in privato, fu considerata azzardata: i sovrani erano infatti tenuti a vestirsi secondo il loro rango e non a spendere i loro soldi in toilette stravaganti, considerate futili e anti-etichetta.
La robe à la Lévite in un figurino dell'epoca |
Una Lévite con taglio à l'Anglaise |
Una Lévite con taglio à l'Anglaise appartenuta a Maria Feodorovna |
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.