mercoledì 23 marzo 2022

La piuma di Arlecchino

Fermaglio donato da Luigi XVI a Maria Antonietta
La moda di indossare piume tra i capelli, attirò la satira e le caricature che denunciavano la ridicolaggine delle acconciature femminili. Queste immagini circolavano ovunque e alcune ricordavano non senza malizia, le fattezze della regina. Maria Teresa non aveva mancato di fare le sue rimostranze alla figlia: "Leggo sui giornali che le tue acconciature di nastri e piume si fanno ogni giorno più alte. Sai bene che sono sempre stata dell'opinione che la moda dovrebbe essere seguita con moderazione. Una regina giovane e bella, naturalmente attraente, non dovrebbe indulgere in tali follie. Non ne hai bisogno. Al contrario, un'acconciatura semplice servirebbe soltanto a sottolineare il fascino della sua persona e sarebbe anche più adatta al suo rango. Dovrebbe essere lei a dettare la moda e tutti seguirebbero quello che essa sceglie di fare." Nonostante le forti reprimende della madre, Maria Antonietta si era appropriata della moda delle piume, anticipandola e lanciandola. Le piume erano tra gli ornamenti che preferiva e davano alle acconciature volumi e altezze eccessivi.

Non solo Maria Teresa ma anche Luigi XVI trovava ridicola questa tendenza. Il re aveva elegantemente suggerito alla moglie, facendole dono di un leggiadro fermaglio a forma di piuma, di non utilizzare troppe stravaganze modaiole:

"Vi prego di limitarvi a questo ornamento, anche perché il vostro fascino non ha bisogno di ulteriori aggiunte. Il presente dovrebbe farvi piacere ancor di più, dal momento che non ha aumentato la mia spesa, poiché composto esclusivamente dai diamanti che possedevo quando ero Delfino". Il suggerimento ovviamente cadde nel vuoto.

Un giorno a corte si esibì il famoso attore italiano Carlo Bertinazzi, meglio noto come Carlin, colui che interpretava Arlecchino con indosso una maschera nera ritraente tratti simili al cane che oggi porta il suo nome, il Carlino.

Acquaforte di autore ignoto pubblicata nel 1777 sul London Magazine - British Museum

Carlin si esibì davanti a Maria Antonietta e per l'occasione aveva messo sul cappello, al posto della coda di coniglio che era l'ornamento d'obbligo, una piuma di pavone di lunghezza eccessiva. Questa aigrette di nuovo genere gli dette occasione di azzardare cento lazzi. Si pensò di punirlo per aver osato dileggiare la regina ma subito si comprese che l'attore non aveva agito senza ordini precisi e che non avrebbe mai osato tanto se il suggerimento non fosse partito dal re. 

Carlo Bertinazzi detto Carlin nei panni di Arlecchino

Luigi XVI non era del resto nuovo a questo genere di dileggio. La Baronessa d'Oberkirck racconta nelle sue Memorie che la duchessa di Borbone aveva portato alla corte di Montbéliard una moda che tutte le dame si affrettarono ad adottare, quella dei catogans fino ad allora riservata agli uomini. "Niente è più bello e più cavalleresco" diceva, quando si aggiungono le cadenettes, il cappellino e il pennacchio. Temevamo che questa pettinatura non durasse, il Re la odiava, non smetteva mai di riderne, e ne parlava perfino con amarezza, il che era lontano dal suo carattere abituale. Un giorno si presentò dalla Regina acconciato con uno chignon; Sua Maestà rise. "Dovreste trovarlo molto semplice, Madame; Non dovremmo distinguerci dalle donne che hanno preso le nostre mode? "Maria Antonietta capì la lezione e, infatti, i costumi maschili caddero a poco a poco."

Quanto alle piume la regina fece decadere anche questa moda e Fleury nelle sue memorie ci spiega i motivi:

"Adottando queste piume esuberanti, la Regina prese poco a poco l’abitudine di portare la mano alle piume di cui la pettinatura era composta, sia per giocarci, sia per farle muovere; ma appena fu convinta che sarebbe diventata madre, al fine di evitare questo tic che le faceva fare al di sopra della sua testa dei movimenti che credeva pericolosi, soppresse senza misericordia una parure che amava: questa circostanza conosciuta fece cambiare la moda delle piume".



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