Un singolare aspetto del collezionismo cinquecentesco è rappresentato dalla Wunderkammer, o meglio "la camera delle meraviglie", contenente rarità di ogni genere. Lo strano, il meraviglioso, il curioso costituivano l'interesse maggiore della Wunderkammer. Nel Settecento il collezionismo aulico cedette il campo alle cosiddette "Curiosità".
Ho trovato molto interessante il modo in cui un mio caro amico, Gaetano Blasa, ha descritto il suo essere "collezionista. Gaetano da anni nutre una profonda passione per Maria Antonietta, tanto da raccogliere su di lei una collezione interessante e degna di nota, fatta di libri, curiosità e cimeli. Una vera e propria "Wunderkammer", una manna per ogni amante della regina.
"Le cose introvabili mi hanno incuriosito sin da piccolo, qualcuno mi definisce bibliofilo, altri un collezionista ma io stesso non riesco a definirmi, probabilmente perché come qualsiasi dipendenza in parte tendiamo a nasconderla o a fare fatica ad ammetterla.
Se proprio dovessi descrivermi mi piacerebbe definirmi un custode di vite. Alcune popolazioni credono che gli oggetti portino con sé la vita di chi li ha posseduti, forse è questo che mi spinge da anni ad andare alla ricerca di libri di autori con storie travagliate o che nessun editore aveva interesse a pubblicare.
La figura della regina Maria Antonietta è sicuramente quella che da più tempo seguo e a chi mi chiede il perché di questa passione, non ho mai saputo dare una risposta concreta. Ciò che mi spinge a voler custodire parte della sua vita sta nel suo “essere”: era una donna, una donna fuori dal suo tempo, incredibilmente umana che si trovò nel posto sbagliato al momento sbagliato e che forse più di tutte venne condannata per quello che rappresentava.
Sono tanti i sovrani passati alla storia, tanti con vite eroiche fatte di battaglie, strategie e pensieri illuminati, ma quanti personaggi sono passati alla storia per le loro emozioni?
Sono pochi i documenti che ci sono pervenuti scritti di suo pugno, eppure si ha l'impressione che le stesse emozioni che provava Maria Antonietta, sono le stesse che potremmo provare noi di fronte ad una madre autoritaria, ad un marito che non ci desidera, o alla perdita di un figlio.
Parlare della mia collezione non è mai semplice, sia per un discorso pratico perché è davvero parecchio materiale, talmente tanto che delle volte faccio fatica a tenerne il conto, sia perché è un terribile peso.
Sono libri, oggetti particolari, rarità nella loro funzione principale di tramite tra il visibile e l’invisibile, capaci di "donarci" una parte di immortalità. E tuttavia rimangono oggetti e questo inevitabilmente porta con sé il timore che tutto un giorno possa svanire."
In passato, come oggi, allestire una collezione significava prima di tutto scegliere cosa e dove mostrare le proprie raccolte, e a chi e come renderle visibili, ammesso che si volesse renderle tali. Oggi possiamo usufruire del web per accedere, sia pur virtualmente, alle collezioni come quella di Gaetano. Eccone un piccolissimo assaggio:
I capelli della regina, precedentemente appartenuti alla collezione di Louis Dewailly |
Rarità varie |
Nota non firmata forse appartenuta all'archivio del cardinale di Rohan |
Sigillo della regina precedentemente appartenuto alla collezione del barone Du Roure De Pauline |
Sillage de la Reine |
Locandina con dedica dell'attrice Isabelle Toris |
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