sabato 16 ottobre 2021

Maria Antonietta in gramaglie nel ritratto di Kucharski

Questo pastello che un tempo apparteneva alla principessa di Taranto, fu eseguito da Kucharski al Tempio poco dopo l'esecuzione del re. Secondo Marguerite Jallut si tratta del ritratto originale, eseguito dal pittore, della regina in gramaglie da cui poi sarebbero state tratte tutte le copie successive. Il pastello, scomparso durante la Seconda Guerra Mondiale (secondo la Jallut fu distrutto), era accompagnato da due iscrizioni, una quasi cancellata, l'altra una trascrizione della prima:

"Questo ritratto di Maria Antonietta, regina di Francia, fu dipinto da "Koharski" che, trovandosi in servizio come guardia nazionale al Tempio dopo la morte di Luigi XVI, riuscì ogni volta a vedere la regina. Aveva già dipinto questa principessa nel 1780. Ha tracciato questo disegno e fino all'ultimo dettaglio dei suoi abiti da lutto."

Il pittore riuscì ad entrare nella prigione tra il 26 gennaio (giorno in cui furono consegnati alla regina gli abiti da lutto) e il 1° aprile, giorno in cui il consiglio generale decise che nessuna persona al Tempio in grado di disegnare avrebbe dovuto svolgere questa attività all'interno della prigione.





Molto probabilmente il pittore riuscì ad entrare al Tempio con la complicità di Michonis vestito da guardia nazionale e d'altra parte fu la stessa regina, durante il processo, a confermare il fatto che il pittore eseguì il suo ritratto:


"Durante la vostra detenzione nel Tempio, non foste forse ritratta?

Sì, a pastello.

Non usaste questo pretesto per ricevere notizie su ciò che stava accadendo nelle assemblee legislative e convenzionali?

No

Come si chiama questo pittore?

Coestier, pittore polacco, formatosi da oltre vent'anni a Parigi. (Coestier è chiaramente un errore di trascrizione da parte del pubblico ministero)

Dove abita?

Rue du Coq-Saint-Honoré . "

Già nel 1793, il dipinto era noto agli emigranti. Fersen lo fece cercare con tutti gli oggetti che avrebbero potuto appartenere a Maria Antonietta: " Tutto ciò che viene da lei sarà prezioso per me."

Un altro ritratto che si dice essere il ritratto originale che Kucharski eseguì al Tempio è un olio su tela appartenente alla collezione del principe Auguste d'Arenberg a Bruxelles. Secondo il catalogo della d'Arenberg Galerie del 1829, Kucharski lo aveva tenuto nascosto a lungo e infine lo aveva regalato al principe Auguste d'Arenberg, durante un viaggio che quest'ultimo fece a Parigi nel 1805. Un'iscrizione sul retro recitava:

"Ritratto della regina Maria Antonietta quando era al Tempio, molto preciso nei dettagli, fino allo spillo che le teneva il fichu, come era vestita poco prima del suo trasferimento alla Conciergerie. Questo quadro è stato dipinto da Koharski che aveva dipinto il ritratto di questa infelice principessa nel 1780; divenne guardia nazionale di servizio al Tempio, vide la regina, la studiò con grande attenzione e, tornando nel suo studio, la ritrasse a memoria. Fu di servizio al Tempio una seconda volta, studiò di nuovo la regina e, tornato nel suo studio, finì il ritratto. L'ho ottenuto dallo stesso Koharski, sapevo che era stato dipinto da lui e sapeva quanto ero legato alla regina. Questo dipinto è l'originale; diverse altre copie furono successivamente realizzate dallo stesso Koharski e poi da altri ."  Firmato Auguste Arenberg.

Olio su tela della collezione Arenberg

C'è infine un terzo ritratto che Olivier Blanc ritiene essere l'originale, un pastello pubblicato per la prima volta nei Souvenirs de la Révolution del conte Walsh de Serrant  nel 1901. Le dimensioni sono sconosciute. L'annotazione manoscritta, di Louis d'Uzès, afferma che il ritratto è stato eseguito al Tempio dopo la morte di Luigi XVI ed era destinato a sua zia, la Principessa de Tarente, sfuggita ai massacri di settembre e rifugiata a Londra. Al momento della pubblicazione nel 1901 il quadro era ancora in famiglia; secondo Olivier Blanc potrebbe essere ancora esistente.


Tra i ritratti che si ispirano al ritratto di Kucharski è noto il lavoro di Sophie Prieur. Marguerite Jallut, nel suo libro "Maria Antonietta e i suoi pittori" chiarisce che il ritratto è spesso erroneamente accreditato al pittore Jean-Louis Prieur, giurato del Tribunale rivoluzionario mentre in realtà si tratta di un'opera realizzata in piena Restaurazione da una certa Mlle Prieur, modesta pittrice che fu aiutata da Carlo X e in seguito da Luigi Filippo .



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