Maria Antonietta a 18 anni in un dipinto di François Hubert Drouais che la ritrae nelle vesti di Ebe, la coppiera degli dei, intenta a versare nettare al padre Zeus, nelle vesti zoomorfe di un'aquila.
Simbolo di eterna giovinezza, di grazia e di purezza, il mito di Ebe trovò larga fortuna tra le signore dell'alta società che richiedevano espressamente di essere ritratte nelle vesti della dea; innumerevoli sono i ritratti allegorici dell'epoca ispirati a questa figura mitologica.
Il successo di Ebe fu probabilmente dovuto al fatto che le signore cercavano di rispolverare miti meno noti per stupire con nuovi soggetti e dimostrare così la propria erudizione.
Il ritratto che oggi si trova a Chantilly (Museo Condè) fu commissionato da Luigi XV, da mettere come soprapporta assieme al ritratto della contessa di Provenza nelle vesti di Diana, per il suo gabinetto a Choisy.
La critica dell'epoca trovò però il ritratto artefatto e innaturale; la delfina apparve ai critici come trasfigurata e troppo fredda.
Personalmente lo considero tra i ritratti più belli di Maria Antonietta; emana la freschezza dei suoi diciotto anni e nessuno, meglio di lei, poteva incarnare Ebe.
Particolare del dipinto (Foto di Barbara Pagni) |
Il ritratto della contessa di Provenza nelle vesti di Diana, realizzato sempre da Drouais, che faceva da pendant con il ritratto della Delfina, nel gabinetto di Luigi XV a Choisy |
Maria Antonietta nelle vesti di Ebe è semplicemente bellissima.
RispondiEliminaMi piace molto questo ritratto
Quel vaso che tiene in mano; sicuramente di manifattura Sevres
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