Per contro la regina fu capace di affetti profondissimi e di coltivare amicizie durature, specie nei riguardi di chi la riportava indietro col pensiero agli anni felici trascorsi a Vienna.
Ne è una chiara testimonianza il legame epistolare mantenuto nel tempo con le sue amiche d'infanzia, le due sorelle Carlotta d'Assia Darmstadt duchessa di Meclemburgo-Strelitz e Luisa d'Assia Darmstadt, Langravia e Granduchessa d'Assia. La preziosa corrispondenza, oltre che essere la dimostrazione del forte sentimento che univa le tre donne, ci fornisce anche tanti piccoli dettagli di vita vissuta; nascite, avvenimenti importanti, intime confidenze, e sullo sfondo gli avvenimenti politici che cambiarono totalmente un'epoca.
Maria Antonietta era stata educata a Vienna, come lei stessa disse al suo processo, con le due principesse sue coetanee rimaste con lei (anche se distanti) sempre in ottimi rapporti, tanto che nel 1780 l'intera famiglia d'Assia si recò a far visita alla regina ospite al Petit Trianon.
"Tutta la vostra famiglia può stare certa del mio affetto, ma in quanto a voi, cara principessa, non riesco ad esprimere il profondo sentimento che suscitate in me", scrisse la regina a Carlotta.
La sera stessa del loro arrivo, Carlotta fu invitata dalla regina nel suo palco a Versailles per una rappresentazione teatrale e, altissimo onore, lei e la sua famiglia furono pregati di arrivare con almeno due ore di anticipo. Maria Antonietta, nell'invito, scrisse anche di non indossare abiti troppo eleganti ma piuttosto delle "polonaise", in quanto il suo palco non era molto grande e gli enormi paniers avrebbero sicuramente impedito i movimenti.
"Tutta la vostra famiglia può stare certa del mio affetto, ma in quanto a voi, cara principessa, non riesco ad esprimere il profondo sentimento che suscitate in me", scrisse la regina a Carlotta.
La sera stessa del loro arrivo, Carlotta fu invitata dalla regina nel suo palco a Versailles per una rappresentazione teatrale e, altissimo onore, lei e la sua famiglia furono pregati di arrivare con almeno due ore di anticipo. Maria Antonietta, nell'invito, scrisse anche di non indossare abiti troppo eleganti ma piuttosto delle "polonaise", in quanto il suo palco non era molto grande e gli enormi paniers avrebbero sicuramente impedito i movimenti.
Luisa, che era stata una delle giovanissime damigelle del seguito austriaco incaricato di "consegnare" Maria Antonietta alla Francia, fu invitata con il marito al Petit Trianon, La principessa che mantenne con la regina una corrispondenza fino al 1792, fu pregata per l'occasione di indossare abiti da campagna in quanto Maria Antonietta, "assolutamente sola" avrebbe fatto altrettanto.
La regina in occasione dell'ultima gravidanza che ucciderà Carlotta nel dicembre 1785, le scriverà il 2 giugno dello stesso anno:
Carlotta d'Assia Darmastadt |
"La vostra lettera, mia cara principessa, mi ha donato grande piacere e dolore allo stesso tempo. Mi rallegro facendo appello all'ottimismo che mi contraddistingue nell'apprendere della vostra gravidanza e spero che si concluderà felicemente come vorrei, ma mi permetto per l' amicizia che mi lega a voi di sgridarvi. Dovete pensare alla sfortuna che si è abbattuta sulla vostra cara sorella [si tratta di un'altra sorella, Federica] che non arrivò alla vostra età perché avendo partorito molti figli, era presumibilmente troppo debole per affrontarne una ulteriore. Io avevo previsto tutte le vostre preoccupazioni, e questo è ciò che mi affligge nell'apprendere circa la vostra nuova gravidanza. Nonostante le mie lezioni e la mia severità, spero, mia cara principessa, che mi perdonerete, continuando a scrivermi spesso, più di quanto non stiate già facendo. Se avete dubbi, dolori, raccontateli a me poiché troverete sempre un cuore che manterrà i vostri segreti e serberà intatta la tenera e sincera amicizia che vi promisi da sempre".
Alla morte di Carlotta, la regina scriverà a Luisa: "Conserverò per tutta la vita il ricordo di lei e il rimpianto per la sua morte".
Alla morte di Carlotta, la regina scriverà a Luisa: "Conserverò per tutta la vita il ricordo di lei e il rimpianto per la sua morte".
In una delle ultime lettere inviate da Luisa alla regina, la principessa le propose una fuga dalle Tuileries. Il piano prevedeva solo la fuga di Maria Antonietta ma la regina rispose all'amica:
"No principessa, pur sentendo tutto il valore delle vostre offerte, non posso accettarle. Mi sono votata per la vita ai miei doveri e alle persone care con cui divido le sventure e le quali, qualunque cosa si dica, meritano ogni interesse per il coraggio con cui sopportano la loro sorte... Possa un giorno tutto ciò che noi facciamo e soffriamo rendere felici i nostri figli! E' il solo augurio che mi permetto. Addio, principessa, mi hanno tolto ogni cosa tranne il mio cuore che sempre mi resterà per amarvi. Non vogliate dubitarne. E' la sola sventura che non saprei sopportare."
"No principessa, pur sentendo tutto il valore delle vostre offerte, non posso accettarle. Mi sono votata per la vita ai miei doveri e alle persone care con cui divido le sventure e le quali, qualunque cosa si dica, meritano ogni interesse per il coraggio con cui sopportano la loro sorte... Possa un giorno tutto ciò che noi facciamo e soffriamo rendere felici i nostri figli! E' il solo augurio che mi permetto. Addio, principessa, mi hanno tolto ogni cosa tranne il mio cuore che sempre mi resterà per amarvi. Non vogliate dubitarne. E' la sola sventura che non saprei sopportare."
Augusta Guglielmina d'Assia Darmstadt |
Augusta così descrive la regina in una lettera: " Ho avuto molto spesso l'onore di vedere la Regina; è bella, sempre ben disposta, estremamente gentile e affabile con tutti; ma, debbo dirlo, specialmente verso di noi. La sua maggior gioia è di far felici gli altri, di spandere intorno a sé la gioia e di bandire la rigida etichetta di Corte. Posso assicurarvi che spesso ci si dimentica, con lei, di trovarsi accanto ad una regina..." .
Spesso Augusta fu ospite di Maria Antonietta, ma, di gusti semplici, non si sentì mai a suo agio a Parigi: " Dacché sono in questo Paese non ho veduto ancora il mio spettacolo preferito: il levare e il tramontare del sole. Qui si fa del giorno la notte e della notte il giorno. La vita se ne va in visite, pranzi, società, teatro, acconciature, giochi d'azzardo e ballo, fino a tarda notte; e all'improvviso ci si trova alla fine, senz'aver pensato a Dio, al prossimo, ai propri doveri, alla propria coscienza e alla religione....Io ringrazio il buon Dio di essere nata sotto ad un altro cielo...non vorrei vivere qui per nulla al mondo".
La Regina e Augusta erano in continui rapporti fra loro: non c'era lettera della Regina alla principessa in cui non l'assicurasse della sua indissolubile amicizia, che non sarebbe cessata se non con la vita stessa. Quando Maria Antonietta morì sul patibolo la principessa ne fu cosi' commossa che non riuscendo a trattenere le lacrime, raccontò a suo figlio, il piccolo Luigi (futuro re di Baviera), quanto buona e amabile fosse sempre la bella e giovane sovrana, quante volte le avesse donato dolci e giocattoli per i suoi figli.
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