Questo ritratto eseguito da Lié Louis Perin-Salbreux e conservato al Museo delle Belle Arti di Reims, accreditato per lungo tempo come ritratto di Maria Antonietta, noto ai più con il titolo de "La Petite Reine", è da un po' di anni oggetto di controversie.
Nel 1955 Marguerite Jallut avanzò la tesi che l'opera fosse stata eseguita intorno al 1778, quando il pittore si recò a Parigi, e che probabilmente egli si era ispirato ad un periodo antecedente, poiché la biblioteca che si intravede alle spalle della "Petite Reine", era quella che aveva lasciato il posto al biliardo della regina.
Nel 1955 Marguerite Jallut avanzò la tesi che l'opera fosse stata eseguita intorno al 1778, quando il pittore si recò a Parigi, e che probabilmente egli si era ispirato ad un periodo antecedente, poiché la biblioteca che si intravede alle spalle della "Petite Reine", era quella che aveva lasciato il posto al biliardo della regina.
Da un po' di anni, un'altra tesi si è imposta: per molti critici il ritratto non sarebbe di Maria Antonietta.; gli occhi del soggetto sono castani mentre la regina aveva gli occhi azzurri. Christian Baulez sottolinea che il luogo non sarebbe quello dell'allora biblioteca della regina, ma quello della biglioteca di Madame Sophie, figlia di Luigi XV e zia di Luigi XVI. Chiamata "bibliothèque de stue", la stanza appartenne a Madame Sophie fino alla sua morte avvenuta nel 1782. Anche l'abbigliamento e l'acconciatura sono piuttosto atipici se rapportati ai gusti di Maria Antonietta. La robe à la française del dipinto, abbottonata fino al collo, sembrerebbe più adatta ai gusti di una zitella, rimasta ancorata alla moda del decennio precedente.
Nel 1776 Perin-Salbreux, aveva ricevuto l'incarico di eseguire il ritratto di Madame Adelaide. L'artista aveva realizzato nello stesso periodo anche un ritratto di Madame Victoire. Mancherebbe quello della terza tante di Luigi XVI, e per alcuni autorevoli critici, questo sarebbe il ritratto di Madame Sophie.
Ciononostante è difficile intravedere una somiglianza tra la figlia di Luigi XV e il soggetto del ritratto. Colore degli occhi e abbigliamento a parte, il volto, è troppo somigliante a quello della Regina, che non a quello di una matura quarantenne quale era Madame Sophie.
Nel 1776 Perin-Salbreux, aveva ricevuto l'incarico di eseguire il ritratto di Madame Adelaide. L'artista aveva realizzato nello stesso periodo anche un ritratto di Madame Victoire. Mancherebbe quello della terza tante di Luigi XVI, e per alcuni autorevoli critici, questo sarebbe il ritratto di Madame Sophie.
Ciononostante è difficile intravedere una somiglianza tra la figlia di Luigi XV e il soggetto del ritratto. Colore degli occhi e abbigliamento a parte, il volto, è troppo somigliante a quello della Regina, che non a quello di una matura quarantenne quale era Madame Sophie.
Si è piuttosto inclini ad adottare la tesi di altri critici, secondo i quali in origine il quadro avrebbe dovuto rappresentare madame Sophie, poi però il pittore adattò al dipinto il volto della regina, per ragioni che non ci è noto sapere, dando a questo ritratto i connotati di un "buon mix". Quanto al colore degli occhi potrebbe esserci stato un errore da parte di Perin-Salbreux, anche se c'è da considerare che gli occhi azzurri cambiano spesso sfumatura a seconda della luce.
Una comparazione tra il ritratto eseguito da Perin-Salbreux e un noto ritratto della regina eseguito da Mme Le Brun. La somiglianza tra i due volti è netta. |
Anche se ufficialmente è ormai considerato come "ritratto di Madame Sophie", i dubbi e i punti interrogativi su questo strano dipinto permangono.
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