venerdì 19 febbraio 2016

Gli Incroyables e le Merveilleuses

Un Incroyable e una Merveilleuse
Gli Incroyables e le Merveilleuses (gli Incredibili e le Meravigliose) furono gli esponenti della moda post Terrore, caratterizzata da un lusso estremo e ostentato, e da stravaganze sia nell'abbigliamento che nella condotta di vita; una sorta di reazione agli orrori della Rivoluzione. Gli uomini portavano delle lunghe trecce che ricadevano sulle spalle o capelli lasciati crescere lungo le tempie. Indossavano grandi orecchini a forma di anello, enormi occhiali sul naso come se fossero affetti da una forte miopia; redingote molto corte, un abito con un grande colletto che dava l'effetto di una gobba, una gigantesca cravatta come se si volesse nascondere un gozzo, dei calzoni corti al ginocchio che facevano sembrare i loro ginocchi gonfi e deformi; delle calzette variegate, attorcigliate sulle gambe e calate alle caviglie, come se non avessero i polpacci. Non contenti di sembrare miopi, mascherati e deformi, gli Incredibili e le Meravigliose si distinguevano anche per la singolarità e l'affettazione del loro modo di pronunciare le parole: la lettera "r", per esempio, iniziale di "rivoluzione", era praticamente omessa dal discorso.

Gli uomini lasciavano crescere i capelli
lungo le tempie. Il nome di questa pettinatura
era tutta un programma: "orecchie di cane";
un pettine di corno raccoglieva in un ciuffo
dietro la testa (a raffigurare il modo con cui si
presentavano al patibolo i condannati a morte)
i capelli che dovevano essere tagliati con il rasoio
e non con le forbici, considerare comuni e volgari.
Le donne, le Meravigliose, si vestivano alla greca e alla romana con stoffe leggere e trasparenti così aderenti che non era possibile farvi delle tasche ed allora le Meravigliose s'inventarono di portare il fazzoletto in un sacchetto. Calzavano coturni, sandali allacciati sopra le caviglie con cordoni incrociati o fasce ornate di perle: qualcuna aggiunse a questo abbigliamento nuove eccentricità: la regina delle meravigliose, Thérésa Tallien si inventò di ornare le dita dei piedi con anelli costosi; altre aggiunsero dei cerchi d'oro alla gambe. Talvolta su una grande parrucca bionda esse innalzavano immensi cappelli, portavano i capelli corti e scalati come quelli dei busti romani. Il taglio di capelli più in voga era 'alla vittima', ispirato a quello fatto ai condannati prima dell'esecuzione. Le signore rese vedove dalla ghigliottina, iniziarono a portare attorno al collo un nastro rosso che voleva imitare il segno della testa staccata dal busto. Alcune donne portavano guanti bianchi come simbolo dell'innocenza di molte vittime e le scarpe, come le vesti, erano rosse bordate di nero in segno di lutto; altre, volendo farsi notare, si mostravano coperte soltanto da vestiti di garza trasparente, così leggeri e diafani che furono subito ritenuti indecenti. Josephine de Beauharnais, in questo periodo, era solita bagnare i suoi abiti per farli meglio aderire al corpo, mostrando in questo modo le sue forme. Lei, Mme Tallien e Mme Recamier, andavano vestite in maniera succinta; era questa una reazione agli orrori e ai pericoli cui erano scampate, non temendo più nulla, non temevano nemmeno più i moralisti.




Madame Recamier in un celebre ritratto di David
Orecchini francesi originali dell'epoca del Terrore, a forma di ghigliottina. (Museo Carnavalet)
Decorati con il berretto frigio, simbolo della Rivoluzione e con una testa come ciondolo, questi
orecchini, come tutta la produzione di gioielli durante la Rivoluzione Francese, sono in ferro.
Una pettinatura "alla vittima" altrimenti detta "alla Bruto". 

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