La prima rappresentazione in Europa della pianta di patata opera di Clusius, 1588 |
Originaria dell'America, la patata arrivò in Europa con i conquistadores. La gente, però, l'accolse con sospetto, un po' perché all'inizio era usata nel menù dei detenuti; un po' perché la blanda tossicità che hanno i tuberi mal conservati fu descritta come un pericolo grave. Ci fu persino chi accusò le patate di trasmettere la lebbra. Solo con l'età barocca la patata si fece spazio nelle cucine europee. Forse perché le guerre e le pestilenze del '600, col conseguente impoverimento, avevano reso meno diffidenti i palati. Così i tuberi americani cominciarono a conquistare le tavole dei poveri, soprattutto nei paesi più coinvolti nelle guerre dell'epoca: Germania, Polonia, Svizzera, tuttora fra i maggiori consumatori.
A portarle sulle tavole dei ricchi fu il geniale agronomo parigino Antoine Parmentier che aveva conosciuto le patate mentre era prigioniero dei prussiani e, prima della Rivoluzione donò a Luigi XVI e Maria Antonietta alcuni fiori di pomme de terre. I sovrani ne fecero effimere ghirlande, che sdoganarono la patata anche in Francia. Come Federico il Grande di Prussia e altri colleghi, Luigi XVI afferrò immediatamente il potenziale della patata come alimento base che poteva fare la differenza quando le colture di grano erano state messe a repentaglio da malattie o maltempo. Il sovrano offrì quindi a Parmentier una superficie per la coltivazione di patate. Furono eretti muri e fu istituita una guardia per proteggere il terreno. L'aria di mistero suscitò la curiosità della gente, e ciò raddoppiò quando le guardie iniziarono ad accettare tangenti per consentire alle persone di raccogliere patate. Tutta questa messa in scena incoraggiò la popolazione a guardare l'umile tubero da una nuova prospettiva. Da quel momento la patata fu consacrata per sempre nella cucina francese nel 1785. In quell'anno, la carestia colpì la Francia settentrionale, ma i poveri furono in grado di sopravvivere, grazie all'umile patata. La morte di molti per fame era stata evitata.