La duchessa d'Angouleme in un abito realizzato per lei da Leroy in una incisione di Adrien Pierre François Godefroy |
La duchessa d'Angouleme non può essere paragonata a sua madre in fatto di moda. Si vestiva e si acconciava da sola, ostinatamente fuori moda, il suo abbigliamento era la disperazione della contessa de Boigne. Tuttavia anche la duchessa divenne a suo modo l'icona di stile della Restaurazione. Nella rivista femminile "La Belle Assemblée", un vero mare magnum per avere un'idea della moda regency, il nome della duchessa veniva spesso associato ad alcuni figurini che illustravano le tendenze del momento.
Mademoiselle Minette, poco nota ma in realtà tra i migliori sarti dell'epoca, fu colei che trasformò la duchessa in first Lady quando questa fece il suo ingresso a Parigi nel 1814, realizzando per lei un abitò in lamé d'argento ornato con festoni e un gran cappello sormontato da splendide piume di struzzo. Lo stile della duchessa era inglese, essendo vissuta per tanti anni in esilio in Inghilterra, e questo non piacque alla corte francese. Occorreva "ri-francesizzare" la duchessa; fu così che le fu presentato Hyppolite Leroy già sarto di Josephine e di tante altre teste coronate.
Figlio di un macchinista dell'Opera di Parigi, dopo un apprendistato aveva iniziato la sua carriera nel mondo della moda come parrucchiere a Versailles ai tempi di Maria Antonietta.
Uomo abile e senza scrupoli, da semplice venditore di stoffe, di acconciature e di cappelli, era riuscito ad introdursi alla corte di Napoleone.
Secondo lo storico Imbert de Saint Amand, Leroy, che fino ad allora era stato un mercante, aveva deciso, per l'occasione, di imparare l'arte sartoriale affiancando la famosa sarta dell'epoca Madame Raimbaud.
Scrive Saint Amand: "Leroy non era un designer, ma al contrario realizzava perfettamente modelli fornitegli da vari artisti specializzati in questa forma di creatività, come Louis-Philibert Debucourt, Jean-Baptiste Isabey e Auguste Garneray".
Disegno preparatorio dell'abito della duchessa d'Angouleme realizzato da Antoin-Jean Gros L'abito fu poi confezionato da Leroy |
La duchessa d'Angouleme nel ritratto di Antoine-Jean Gros, 1816- Museo di Versailles |
Dopo aver ottenuto la prestigiosa commissione degli abiti per la cerimonia dell'incoronazione di Napoleone e Josephine che saranno immortalati dal pennello di David, la sua ascesa sarà inarrestabile; tutta Parigi si servirà da lui e la sua fama travalicherà i confini nazionali procurandogli una clientela di alto livello presso le altre corti europee.
Anche sotto la Restaurazione il suo astro rimarrà inalterato divenendo il sarto ordinario della duchessa d'Angouleme.
Maria Teresa prediligerà il bianco a corte. Durante le cerimonie vestirà di percale bianco, indossando enormi toques alla Maria Stuarda ricamati o rifiniti con perle e pennacchi, e sfoggiando raffinati veli bianchi ricamati. Nonostante la sua posizione a corte, la duchessa non sentirà mai la necessità di apparire. La sua eleganza sarà la sobrietà, sobrietà che sarà vista da molti come negligenza e che non farà che mettere in evidenza i non pochi difetti della sua persona: un busto troppo corto, delle gambe troppo lunghe e un incedere difettato dal valgismo.
Nelle immagini due figurini realizzati da Mrs. Mary Ann Bell per la rivista "La Belle Assembée" che portano il nome della duchessa d'Angouleme:
Cappellino e Spencer duchessa d'Angouleme 1814 |
Abito da passeggio duchessa d'Angouleme 1815 |
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