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sabato 22 ottobre 2022

Una nuova attribuzione?

La mostra "Marie Antoinette:Métamorphoses d'une Image" tenutati a Parigi tra il 2019 e il 2020, aveva riportato alla luce, nel mondo dell'arte, la querelle sulla vera paternità dell'ultimo ritratto della regina: il famoso schizzo che la immortala in cammino verso la ghigliottina. Secondo alcuni il vero autore non sarebbe David e lo schizzo non sarebbe stato eseguito dal vivo. Numerosi esperti d'arte tra cui Philippe Bordes e Xavier Salmon, concordano sul fatto che il disegno non corrisponda allo stile di David; non ci sarebbero peraltro prove che lo schizzo sia davvero opera sua. La presunta errata attribuzione risalirebbe all'antico proprietario dell'opera, tale Jean-Louis Soluavie, colui che scrisse sotto il disegno originale: "Ritratto di Maria Antonietta regina di Francia condotta alla morte, disegnato a penna da David, spettatore della scena dalla finestra della cittadina Jullien (Rosalie Ducrollay) moglie del rappresentante Jullien, che mi raccontò questa storia".
Secondo Salmon l'artista più papabile ad aver eseguito il famoso disegno, sarebbe Vivant Denon; molte opere dell'artista furono erroneamente attribuite a David in passato. I due erano peraltro amici e David aveva aiutato il collega a trovare lavoro nella Parigi rivoluzionaria. Denon che viaggiava spesso era stato espulso da Venezia nel luglio 1793, come spia della Convenzione, ma non tornò a Parigi fino a metà dicembre, quasi due mesi dopo l'esecuzione di Maria Antonietta (il 16 ottobre il pittore si trovava a Firenze). Dunque non avrebbe potuto essere un testimone oculare dell'esecuzione della regina e lo schizzo sarebbe quindi un lavoro di fantasia, un croquis inventé de toute pièce.
Secondo la nuova interpretazione, Denon, fervente rivoluzionario, odiava Maria Antonietta poiché nel 1785 lo aveva fatto richiamare dal suo incarico a Napoli. Fu quindi "pour assouvir sa détestation" che l'artista creò questo schizzo caricaturale.

A sostegno dell'opera di fantasia ci sarebbe la testimonianza di un certo Jean-Gabriel-Philippe Morice che nelle sue memorie, edite nel 1892, ricorda il giorno dell'esecuzione della regina. Il 16 ottobre 1793 Morice si trovava in rue Saint-Honoré (il luogo in cui, secondo alcuni, David avrebbe eseguito in estemporanea, l'ultimo ritratto della regina) quando vide Maria Antonietta condotta al patibolo:

"La sua testa era nuda e i suoi capelli erano già stati tagliati. Tuttavia, aveva ancora abbastanza capelli per essere infastidita quando il vento glieli soffiava negli occhi. Poiché aveva le mani legate dietro la schiena, era obbligata a scuotere la testa di tanto in tanto. Nel momento in cui il carro arrivò davanti alla chiesa dell'Assunta, dove mi trovavo io, il boia cercò di aiutarla a rassettare  i capelli; ella voltò la testa dall'altra parte, con un gesto di orrore." 

Dunque, stando a questa testimonianza, la regina non indossava la cuffia quasi sempre presente nelle opere che la ritraggono nei suoi ultimi momenti. In quasi tutte le biografie si da per scontata la presenza della cuffia. Per ora l'unica testimonianza contraria è questa di Morice che, all'epoca dei fatti, aveva 17 anni. È strano che nei suoi ricordi la cuffia non compaia ma anzi egli specifica che la regina era a capo nudo. Un particolare interessante perché in genere le memorie dell'epoca, quasi tutte agiografiche, fanno riferimento ad elementi divenuti dei dogmi. 

Ma in che modo questo bozzetto è arrivato a noi? L'opera apparteneva ad un collezionista, l'abate Jean-Louis Giraud Soulavie che, secondo la nota allegata, lo ottenne dalla moglie dell'ex membro della Convenzione Marc Antoine Jullien.

La collezione di Soulavie fu acquistata da Eugène de Beauharnais, figlio dell'imperatrice Giuseppina. Il disegno fu in seguito battuto all'asta da Drouot nel 1904 e acquistato dal barone de Rothschild che lo lasciò in eredità al Museo del Louvre nel 1936

Ma chi era Madame Jullien, dalla quale Soulavie aveva ottenuto il bozzetto? La sua voluminosa corrispondenza, pubblicata da Annie Duprat con il titolo "Les affaires d'état est mes affaires de coeur", mostra che era una convinta sostenitrice di Robespierre, anche se dopo la morte dell'Incorruttibile, per paura di ritorsioni si discostò dalla sua memoria.
David, secondo quanto riportato sulla nota, si trovava presso una finestra dell'abitazione dei signori Jullien quando realizzò questo schizzo ma sempre Annie Duprat, sostiene che Jullien era assente da Parigi al momento dell'esecuzione della regina ed in ogni caso il suo alloggio, in  rue Saint-André-des-Arts, non si trovava direttamente sulla rotta della carretta. Paul Belaiche-Daninos, nel romanzo "Les Soixante-Seize jours de Marie Antoinette à la Conciergerie", suggerisce  che l'abitazione dalla quale David avrebbe realizzato il ritratto della regina,  fosse al n. 1 di rue des Prouvaires, all'angolo di rue Saint-Honoré. 
Una seconda tesi è quella di Stefan Zweig che nella biografia della regina, colloca il pittore David al Café de la Régence. Secondo il Larousse  Dictionnaire de la Révolution, David si trovava all'angolo di rue Saint-Honoré di fronte al Palais-Royal, un buon punto di osservazione; dalla Conciergerie, i cortei che portavano i condannati attraversavano la Senna e si fermavano brevemente in Place du Palais Royal, prima di proseguire lungo rue Saint-Honoré, fino a Place de la Révolution. 

Senza delle vere e proprie fonti certe, è difficile poter venire a capo di questa attribuzione. Del resto, al pittore David, sono stati attribuiti altri schizzi e bozzetti con tanto di firme che però un'attenta analisi da parte di esperti ha rivelato essere false.


Una seconda immagine di Maria Antonietta attribuita a David, che mostra questa volta la testa decapitata della regina si trova presso le collezioni del Senato ma anche in questo caso si tratta quasi certamente di una falsa attribuzione che ci ricorda con quanta facilità, bozzetti e caricature fossero attribuiti a David.



Un bozzetto che reca la firma di David ma certamente fu realizzato a fine Ottocento
da un falsario utilizzando come base un dipinto del 1880 di Goupil

Jules Adolphe Goupil - Madame Roland in attesa dell'esecuzione, 1880


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