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martedì 29 novembre 2022

Unseen Versailles

 "I luoghi che una volta la conobbero, la conoscono da sempre. A Versailles, dove una domenica pomeriggio andammo a vedere i giochi delle grandi fontane, sentimmo ovunque la sua meravigliosa presenza. Camminava sorridente lungo la sala dei banchetti e lo scalone d'onore, e fuori sulle terrazze e accanto alle fontane. Stava in piedi, bianca di terrore, ma ancora tutta regina, sul balcone da cui, ottantasei anni fa, guardava la folla ululante e assassina. Ci ha preceduti, fuori dal grande cancello, prigioniera. Nessun'altra regina, nessuna amante reale, infesta così il grande palazzo... ma lei è lì, non per il potere della sua bellezza o sventura, ma per la grazia della sua penitenza." (Grace Greenwood, 21 novembre 1875, The New York Times)

Nelle immagini a seguire alcune fotografie di Deborah Turbeville celebre per il romanticismo e per le atmosfere inquietanti dei suoi scatti. 








Alla fine degli anni'70 la fotografa viveva a Parigi e avrebbe voluto curare un servizio di moda all'interno del castello di Versailles ma le fu rifiutato l'accesso. Fortunatamente, grazie a Jacqueline Kennedy, sua amica e ammiratrice, le fu concesso il permesso di scattare delle foto durante la ristrutturazione del castello. La Turbeville trascorse l'intero inverno a Versailles e ciò che ne trasse fu una serie di immagini spettrali, eleganti, nebulose, immerse in una atmosfera decadente ed onirica.

La fotografa privilegiò le stanze inutilizzate della reggia rimaste immutate, cospargendo i pavimenti di foglie autunnali per sottolinearne l'abbandono e l'incuria.

Nel 1981 la Turbeville presentò il suo lavoro nel libro "Unseen Versailles".

lunedì 14 novembre 2022

La contessa de Feuillide, la cugina "esotica" ed eccentrica di Jane Austen

Eliza Capot in una miniatura
Nel film "Becoming Jane", viene a tratti accennata la figura della ricca cugina vedova di Jane Austen, Eliza Capot, Contessa de Feullide, interpretata dall'attrice Lucy Cohu.

Eliza, nata Hancock, fu cugina di primo grado e più tardi cognata, della scrittrice. Si ritiene che sia stata fonte di ispirazione per una serie di opere della Austen, come Lady Susan (protagonista dell'omonimo romanzo epistolare) e Mary Crawford, tra i protagonisti principali di Mansfield Park. 

Nata a Calcutta, da Tysoe Saul Hanchok un chirurgo che aveva seguito in India la Compagnia inglese delle Indie Orientali, e da Philadelphia Austen, sorella del reverendo George Austen, padre di Jane, Eliza si trasferì nel 1765 in Inghilterra con la famiglia e nel 1779 in Francia con la madre stabilendosi nella Parigi cosmopolita. Fu qui che Eliza incontrò il suo futuro marito Jean-François Capot de Feuillide, descritto come audace, accattivante e affascinante con la reputazione di essere uno degli uomini più belli del suo tempo. Quando Eliza lo incontrò, si era affermato come capitano del reggimento dei dragoni della regina autotitolandosi conte di Feuillide anche se non era conte ma semplicemente figlio di un avvocato di provincia ex sindaco di Nérac.

Eliza gli fu presentata come erede di incommensurabili ricchezze perché l'abile madre aveva fatto sapere in tutta Parigi che la ragazza era figlioccia di Lord Hastings, Governatore delle Indie, che qualcuno ancora oggi indica come il vero padre di Eliza. 

Tysoe Saul Hancock ritratto con la moglie Philadelphia Austen, la piccola Eliza e la domestica indiana Clarinda in un dipinto di Sir Joshua Reynolds, 1763

Eppure, né Feuillide né Eliza erano nobili o ricchi come si pensava. Per quanto riguarda lo stato finanziario di Feuillide, quando suo padre morì nel 1779, non ricevette la quantità di terra o ricchezza prevista. Inoltre, la tenuta di 5.000 acri che possedeva era un'inutile palude che aveva acquisito a causa della posizione di suo padre nel dipartimento forestale. Per essere di qualche valore, doveva essere prosciugato e convertito in terreno agricolo e il conte non aveva i soldi necessari per portare a termine il compito a meno che non avesse sposato una ricca ereditiera, ed Eliza che aveva ricevuto in eredità dal padrino il generoso dono di 10.000 sterline, era la donna che faceva al caso suo.

giovedì 10 novembre 2022

La Rosa di Mittau

Questo dipinto di Jean-Charles Tardieu-Cochin intitolato "La Rosa di Mittau", oggi conservato presso il Museo di Versailles, fu realizzato nel 1816 in piena Restaurazione per commemorare un episodio avvenuto nel 1799 a Mittau, dove la famiglia reale si trovava in esilio.


Esposto al Salon nel 1817, il dipinto presentava la seguente nota nel libretto: "Durante il soggiorno che Luigi XVIII fece a Mittau (nel 1799), questo principe si degnò di coronare con le sue mani una "rosière". Si narra che la giovane vergine, dopo essersi inchinata rispettosamente sotto il diadema di rose che il monarca le poneva sulla fronte, gli disse queste parole profetiche: "Sire, che Dio ve la restituisca". 

Ma che cosa si intendeva per "rosière"?