"I luoghi che una volta la conobbero, la conoscono da sempre. A Versailles, dove una domenica pomeriggio andammo a vedere i giochi delle grandi fontane, sentimmo ovunque la sua meravigliosa presenza. Camminava sorridente lungo la sala dei banchetti e lo scalone d'onore, e fuori sulle terrazze e accanto alle fontane. Stava in piedi, bianca di terrore, ma ancora tutta regina, sul balcone da cui, ottantasei anni fa, guardava la folla ululante e assassina. Ci ha preceduti, fuori dal grande cancello, prigioniera. Nessun'altra regina, nessuna amante reale, infesta così il grande palazzo... ma lei è lì, non per il potere della sua bellezza o sventura, ma per la grazia della sua penitenza." (Grace Greenwood, 21 novembre 1875, The New York Times)
Nelle immagini a seguire alcune fotografie di Deborah Turbeville celebre per il romanticismo e per le atmosfere inquietanti dei suoi scatti.
Alla fine degli anni'70 la fotografa viveva a Parigi e avrebbe voluto curare un servizio di moda all'interno del castello di Versailles ma le fu rifiutato l'accesso. Fortunatamente, grazie a Jacqueline Kennedy, sua amica e ammiratrice, le fu concesso il permesso di scattare delle foto durante la ristrutturazione del castello. La Turbeville trascorse l'intero inverno a Versailles e ciò che ne trasse fu una serie di immagini spettrali, eleganti, nebulose, immerse in una atmosfera decadente ed onirica.
La fotografa privilegiò le stanze inutilizzate della reggia rimaste immutate, cospargendo i pavimenti di foglie autunnali per sottolinearne l'abbandono e l'incuria.
Nel 1981 la Turbeville presentò il suo lavoro nel libro "Unseen Versailles".