Tra le composizioni attribuite a Maria Antonietta con una certa attendibilità, spiccano tre romanze delicate e nostalgiche:
Portrait charmant del 1774;
C'est mon ami del 1787/1788;
Pauvre Jacques del 1789.
La storia della musica è ricca di brani attribuiti ad alcune teste coronate. A Giovanni IV del Portogallo è attribuita la celeberrima Adeste Fideles. Ad Enrico VIII è attribuita la splendida "Greensleeves" che si dice dedicata ad Anna Bolena (la canzone è citata persino da Shakespeare nelle "Allegre comari di Windsor"). Federico il Grande, ottimo flautista, si dice abbia composto diverse composizioni per questo strumento.
Ma esattamente come nel caso di Maria Antonietta, non vi sono autografi atti a spazzare via ogni ragionevole dubbio sull'autenticità di queste attribuzioni.
Ma esattamente come nel caso di Maria Antonietta, non vi sono autografi atti a spazzare via ogni ragionevole dubbio sull'autenticità di queste attribuzioni.
Le tre romanze attribuite alla regina sono melodie estremamente semplici, dove le note sono sempre le stesse più o meno ripetute. Maria Antonietta non era certo una musicista professionista ma aveva una buona preparazione musicale. Nulla di strano dunque attribuire una "maternità" regale ad arie così rilassanti, che fanno ambiente senza avere alcuna pretesa artistica.
Nel caso di Pauvre Jacques, tuttavia, alcune testimonianze indicano che non fu composta dalla sovrana, che pare ne abbia scritto solo il testo, ma dalla marchesa de Travanet. Scrive la Baronessa d'Oberkirch nelle sue memorie:
"...Sono legata a Mme de Travanet da una viva amicizia. E' una delle migliori, una delle più spirituali, una delle più affascinanti donne che conosca. E' stata dama di Mme Elisabeth, e non lo è più attualmente. E' lei che ha composto la canzone "Pauvre Jacques", la cui aria e le cui parole sono così toccanti...".
Affettuosamente chiamata "Travanette" da Mme Elisabeth, la marchesa fece parte degli intimi della regina durante i bei tempi del Petit Trianon. Maria Antonietta le chiedeva spesso di trasformare le sue romanze in musica. La storia di "Pauvre Jacques" è entrata nel mito anche perché la canzone divenne popolare durante la Rivoluzione; le sue parole si adattavano bene al destino dei sovrani e i realisti la fecero propria in contrapposizione a canzoni come la Carmagnole o il ça ira.
Fonte di ispirazione per le parole di Pauvre Jacques fu la storia d'amore tra Jacques Bosson, direttore svizzero della latteria a Montreuil di Mme Elisabeth, e Marie-Françoises Magnin.
Madame Elisabeth assiste alla distribuzione del latte nei giardini di Montreuil, sua residenza. (Richard Fleury François, XIX secolo)
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Scrive Mme de Bombelle:
"Madame Elisabeth voleva che un allevatore svizzero si prendesse cura delle sue mucche, e la signora di Raigecour chiese a Mme Diesbach di trovarle una persona adatta a Friburgo. Voleva che fosse degno di fiducia oltre ogni rimprovero, perché avrebbe custodito gelosamente il suo latte; la priorità era di distribuirlo ai bambini poveri di Montreuil; l'idea che questi sfortunati avessero un nutrimento sufficiente, rendeva il latte rimasto delizioso. Il buon Jacques capì le intenzioni della sua padrona, fu toccato dalla sua gentilezza ed eseguì con il massimo zelo i suoi ordini. Spesso mi diceva: "Ah! signora, quanto è brava la principessa! non c'è nessuno così perfetto in tutta la Svizzera!"
L'onestà e la rettitudine di questo bravissimo giovane, così commosso da Madame Elisabeth, fu tale che la principessa chiese alla signora Diesbach se fosse contento di lavorare per lei e se avesse nostalgia di casa.
Interrogato dalla signora Diesbach, Jacques ammise che c'era una cosa che aveva rovinato la sua felicità; aver lasciato in Svizzera una ragazza che stava per sposare quando fu convocato in Francia; lei era infelice in sua assenza e temeva di essere dimenticata. Quando fu informata di queste circostanze dalla signora Diesbach, Mme Elisabeth la incaricò di scrivere alla ragazza. Avrebbe dovuto informarla che, se avesse voluto ricongiungersi a Jacques, Madame Elisabeth gli avrebbe permesso di sposarla e farla diventare la sua lattaia. Potete immaginare la gioia provata dalla ragazza e dal buon Jacques, quando seppero della bontà di Mme Elisabeth."
Il 26 maggio 1789 ebbe luogo il matrimonio di Jacques e Marie-Françoises come si evince dal registro della parrocchia di Saint-Symphorien, dove ricevettero la benedizione nuziale.
Le ricerche degli storici locali svizzeri confermano sostanzialmente la storia. Jakob Boschung/ Jacques Bosson, nacque nel 1757 a Bellegarde nella Gruyère e lavorò come allevatore nella fattoria di La Buchille vicino alla cittadina di Bulle, cinque leghe a sud di Friburgo. La fattoria era di proprietà di von der Weids di Friburgo e di proprietà della famiglia Magnin. Quando Jacques iniziò una relazione romantica con Marie-Françoises Magnin, i genitori della ragazza lo ostaggiarono e lo costrinsero ad arruolarsi nelle Guardie Svizzere. Jacques servì nel reggimento di Waldner dal 1778 al 1786. Al suo ritorno a La Buchille fu raccomandato a Madame Élisabeth da Mme Diesbach, figlia del colonnello Affry, un intermediario della famiglia von der Weid. Ciò che la madre vedova di Marie-Françoise pensò dell'offerta lavorativa di Madame Élisabeth non è dato sapere, ma come direttore della fattoria di Montreuil, Jacques poteva vantare finalmente un reddito rispettabile. Si dice che fu la signora von der Weid ad inviare alla sposa un bellissimo abito in seta e broccato per la cerimoniale nuziale.
Maria Antonietta venuta a conoscenza di questa delicata storia d'amore, scrisse alcuni versi in onore dei due innamorati, versi poi musicati dalla marchesa de Travanet:
Pauvre Jacques, quand j'étais près de toi
Je ne sentais pas ma misère;
Mais à présent que tu vis loin de moi
Je manque de tout sur la terre.
Quand tu venais partager mes travaux
Je trouvais ma tâche légère;
T'en souviens-tu? Tous les jours étaient beaux;
Qui me rendra ce temps prospère?
Quand le soleil brille sur nos guérets,
Je ne puis souffrir la lumière;
Et quand je suis à l'ombre des forêts,
J'accuse la nature entière.
Je ne sentais pas ma misère;
Mais à présent que tu vis loin de moi
Je manque de tout sur la terre.
Quand tu venais partager mes travaux
Je trouvais ma tâche légère;
T'en souviens-tu? Tous les jours étaient beaux;
Qui me rendra ce temps prospère?
Quand le soleil brille sur nos guérets,
Je ne puis souffrir la lumière;
Et quand je suis à l'ombre des forêts,
J'accuse la nature entière.
Durante la Rivoluzione, Jacques rimase sempre devoto alla principessa; si unì alla Guardia Nazionale, e portò regolarmente latte a Madame Élisabeth alle Tuileries come la stessa principessa ci rende noto in una lettera alla marchesa di Bombelle datata 8 dicembre 1789:
"Jacques viene ogni giorno a portare la mia crema. Fleury, Coupry, Marie e Mme du Coudray vengono a trovarmi di tanto in tanto. Sembrano tutti amarmi ancora ... Jacques è nel suo nuovo alloggio. La signora Jacques è incinta; così come tutte le mie mucche; è appena nato un vitello. Circa le galline non posso dire molto perché ho un po' trascurato di chiedere di loro...".
Nel 1793 Jacques fu accusato di "attaccamento alla famiglia augusta dei Borbone"; sua moglie fu imprigionata ma egli riuscì a fuggire con la figlioletta in Svizzera. Dopo la caduta di Robespierre, la coppia si riunì e trascorse la seconda metà della loro vita nella fattoria di La Léchère a Bulle. Nel 1819 Jacques fu decorato da Luigi XVIII e ottenne una modesta pensione in riconoscimento della sua lealtà alla corona francese. Marito e moglie morirono rispettivamente nel 1835 e nel 1836. La loro unica figlia Marguerite Françoises sposò il panettiere locale, Pierre Glasson: uno dei suoi otto figli era il noto avvocato e poeta locale Nicolas Glasson (1817-1864) che eresse una lapide commemorativa (attualmente temporaneamente rimossa) nel muro della chiesa cattolica locale di Saint-Pierre-aux-Liens ai nonni, "Le Pauvre Jacques de Madame Élisabeth de France et sa femme". Una fattoria rimase sul sito di La Léchère fino a marzo 2017, quando purtroppo fu demolita per far posto ad alcuni condomini.
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