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venerdì 3 luglio 2015

Una mattinata con la regina

Questo "guazzo" su carta del 1775, oggi al museo di Versailles e che rappresenta Maria Antonietta, giovane regina di vent'anni, è opera del pittore Jean-Baptiste Gauthier-Dagoty.
Al suo arrivo in Francia, Dagoty, figlio di un incisore, prese presto servizio a corte entrando nelle simpatie della giovane regina. "La sua arte era scarsa, ma la veridicità del suo pennello era estrema". In parole povere non era tanto la somiglianza e la veridicità dei volti ad impressionare, quanto il modo che il pittore aveva di ricreare costumi, ambienti e atteggiamenti.

La scena è in gran parte ricostruita ma rimane egualmente preziosa, a testimonianza di uno stile di vita e del vecchio regime ormai al tramonto.

Maria Antonietta occupa il centro della tela, la protagonista è lei. Indossa una semplice veste da camera e intrattiene la sua piccola corte suonando l'arpa, lo strumento amato fin dall'infanzia. 

La regina amava feste e divertimenti e aveva l'abitudine di dare molti concerti, soprattutto nei giardini di Versailles o nei suoi appartamenti privati. Nel gennaio del 1773 l'allora Delfina scriveva alla madre: "Nonostante i piaceri del Carnevale, sono sempre fedele alla mia cara arpa e mi accorgo che sto facendo progressi". L'imperatrice, conoscendo la patologica pigrizia della figlia, la incoraggiava a distanza a proseguire gli studi musicali e il 3 marzo dello stesso anno le scriveva: "Vi mando un pezzo per arpa; ditemi se è possibile eseguirla o meno...".

Nel 1938 Pierre Verlet (curatore e storico dell'arte) riconobbe sul tavolo da toilette presente nel dipinto, alla destra di Maria Antonietta, oggetti che appartenevano a Maria Giuseppina di Sassonia, la madre di Luigi XVI: uno specchio dorato e una scatola in vermeil opere di Thomas Germain, celebrato orafo parigino. Nel 1770, questa toilette fu restaurata dai Roettiers, affinché la nuova delfina potesse utilizzarla.

Sulla destra della tela è visibile il letto monumentale, coronato da un'aquila e da rami di alloro. Interessante è la tappezzeria scelta dalla regina in quel periodo, a fondo bianco guarnita di rami di caprifoglio. Tutto ciò dimostra la perfetta conoscenza degli ambienti da parte del pittore ma anche il gusto della regina nella decorazione degli interni.
Visibile è anche il monumentale "serre bijoux" di Evalde, situato alla sinistra del letto, venduto nel 1793.




Se in questo quadro l'artista rende omaggio alla sua regina, la scena rappresenta anche una moltitudine di altri personaggi ed è ricca di dettagli interessanti.

Mademoiselle Bertin
, la famosa modista della regina, con un copricapo nero, tiene in mano alcuni nastri davanti ad una scatola piena di piume, mentre i parrucchieri sullo sfondo a destra, sono intenti ad elaborare per la sovrana un nuova pettinatura sperimentandola su un parrucchino. Dietro la regina il suo maestro di musica, probabilmente Louis-Armand Chardin,  legge una partitura.

Davanti alla regina, la sua lettrice e poetessa Adélaïde-Suzanne de Vismes tiene un foglio che a tutta prima potrebbe sembrare una partitura o il testo di una canzone. Si tratta, in realtà, di una "supplica" del pittore stesso:

"Alla regina
Madame, Il signor J.B.G Dagoty, avendo avuto l'onore di ritrarre vostra Maestà e di averle fatto più di un ritratto, implora umilmente il permesso di fregiarsi del titolo di suo pittore".

Dagoty era infatti diventato da poco pittore della Regina ed era ovviamente felice e orgoglioso di questo titolo tanto da ritrarsi nella tela stessa intento a dipingere la scena.

E' interessante notare che questa scena deliziosa non avrebbe potuto, in realtà, svolgersi nella camera della Regina per motivi di etichetta ma piuttosto nei suoi appartamenti privati. Rimane comunque l'unica testimonianza iconografica di come la sovrana occupasse gran parte della mattinata dopo la cerimonia pubblica del lever.


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