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giovedì 7 maggio 2015

Sangue blu

Questo vassoio in argento, oggi conservato nella libreria di Maria Antonietta a Versailles, serviva per porgere alla regina camicie, asciugamani, fazzoletti, guanti, berretti, scatole per il trucco e oggetti da toeletta. Secondo il dizionario dell'etichetta di Madame de Genlis, il vassoio in questione veniva chiamato "salve". Nei fatti Maria Antonietta se ne servì solo in rarissime occasioni. Il vassoio fu un dono di nozze di Maria Teresa alla figlia, il lavoro di orificeria porta infatti il marchio Rauner; al centro è raffigurato Apollo intento ad illuminare la Francia (nelle vesti del Delfino) e l'Austria (nelle vesti di Maria Antonietta) che si stringono la mano. Venduto nel 1880 a Nathaniel de Rothschild, il vassoio fu donato dalla contessa Niel al Museo di Versailles in occasione della mostra per il bicentenario della nascita di Maria Antonietta nel 1955.




Una curiosità: l'argento è un potente antibiotico naturale usato da migliaia di anni. Le proprietà mediche dell’argento erano già conosciute ai tempi dell’antica Grecia. Si era notato che nelle famiglie in cui si mangiava utilizzando utensili in argento ci si ammalava meno e le infezioni erano rare.
Questa conoscenza fu tramandata tra Re, Imperatori, Zar, Sultani, tra i loro familiari e tra i membri di corte. Si mangiava su piatti in argento, si utilizzavano posate in argento, il cibo veniva conservato in contenitori d’argento e, nel tempo, delle piccole quantità d’argento si mescolavano ai cibi.
Così si osservò che, dopo una o due generazioni, i benefici dell’argento rendevano praticamente immuni a qualsiasi malattia infettiva (vaiolo a parte...).

Questi lignaggi reali venivano chiamati "Sangue Blu" per la caratteristica tinta bluastra assunta dalla pelle, dovuta alle tracce minime di argento puro. Questa anomalia, chiamata "argiria", era in alcuni casi devastante. 
Ecco perché ancora oggi si usa definire di "sangue blu" una persona appartenente all'aristocrazia.

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