Maria Antonietta nel particolare del ritratto con i figli opera di Mme Vigée Le Brun (1787). Si notino gli orecchini con grosse perle a forma di pera |
Nonostante il nome di Maria Antonietta sia ingiustamente legato ad una "collana", quella dello scandalo, dai ritratti e dai resoconti dell'epoca sembrerebbe che la Regina non amasse particolarmente le collane.
Amava soprattutto gli orecchini e i braccialetti, che le servivano per mettere in risalto il collo da cigno e le bellissime mani, e aveva una spiccata predilezione per i diamanti.
La maggior parte delle informazioni che abbiamo sulle gioie della Regina, provengono da testimonianze di terzi. Molti preziosi scomparvero o furono rubati durante la Rivoluzione, così agli storici non rimane che fare un minuzioso inventario di ciò che può ancora essere censito, tramite documenti, testimonianze e ritratti.
Lo storico Bernard Morel è riuscito ad elencare in maniera dettagliata e pressoché completa, quelli che furono i gioielli della Regina.
Maria Antonietta aveva portato con sé in dote da Vienna alcuni gioielli del valore di 500.000 franchi, secondo quanto indicato nel contratto di matrimonio. Lo stesso giorno del suo arrivo a Versailles trovò nella sua stanza, tra gli altri doni di nozze, la collezione di gioielli appartenuti alla defunta Delfina, Maria Josepha di Sassonia; una collezione del valore di 1.600.000 livres (circa un milione e seicento mila euro). La collezione si componeva di:
-Una splendida parure di diamanti, il cui elemento principale era un "piece de corps" montato dal gioielliere Leblanc. Si trattava di un enorme bustier da applicare sul corsetto. Il piece de corps veniva cucito direttamente sul bustino, seguendo motivi floreali a ghirlanda, fiocchi, pendenti, secondo il gusto rococò.
-Una serie di broche dai nomi stravaganti: "Tailles-de-derrière","epaulettes","trousse-coté","trousse-queue","noeuds de manches", a seconda della loro funzione e del punto sul quale venivano applicate, per sostenere un velo, o un volant, o un drappo.
-Un collier in diamanti a pendenti, un paio di orecchini a nodo e pendenti e sei bottoni in diamanti completavano la parure.
- un paio di orecchini e una spilla a fiocco portati da Maria Giuseppina dalla Sassonia.
Questo tipo di spilla era in realtà francese. Fu ideata nella seconda metà del '600 da un famoso gioielliere per Madame de Sevignè. Da quel momento tutte le dame ne vollero una simile e alla spilla fu dato il nome "Sevignè".
Era una broche fatta a forma di fiocco, in argento, ricoperta di diamanti (a taglio brillante) dal centro del quale scendeva una catenella, alla cui estremità era attaccata una perla a forma di goccia.
- un paio di Girandole offerte da Luigi XV alla nuora Maria Giuseppina
- un paio di braccialetti composti da 290 diamanti
- una aigrette di diamanti
- una parure di diamanti e smeraldi e una di diamanti e rubini, composte entrambe da un centrale a fiocco, un paio di orecchini e una aigrette
- un ventaglio di diamanti, donato da Luigi XV a Maria Antonietta
- un bouquet di rubini e diamanti
- una broche a fiocco di smeraldi e diamanti e una di soli diamanti
- un collier a sei fili di perle
- un paio di braccialetti ognuno a sei fili di perle
- un secondo paio di braccialetti a sei fili di perle, con chiusura in smalto blu circondato da diamanti
- un terzo paio di braccialetti di perle con chiusura in smeraldi e diamanti
- un collier di 23 grosse perle, la più piccola delle quali era "grossa come una nocciola" appartenuta a Anna d'Austria, e da allora ereditata dalle regine di Francia.
Scrive Madame Campan nelle sue celebri Memorie:
"La delfina aveva portato da Vienna molti diamanti; il re vi aggiunse i diamanti e le perle della defunta delfina. e le diede inoltre una collana di perle a un solo giro, delle quali la più piccola aveva la dimensione di una nocciola, che, portata in Francia da Anna d'Austria, era stata da lei donata alle regine e alle delfine di Francia... La regina, in seguito la consegnò ai commissari dell'Assemblea Nazionale quando vennero a spogliare il re e la regina dei diamanti della corona".
- un fermaglio a nodo da collo e un paio di orecchini a girandoles in topazio di Sassonia
Il tutto era racchiuso in un enorme cofanetto imbottito di velluto cremisi lungo quasi due metri e alto novanta centimetri, diviso in scomparti foderati di seta celeste e fornito di cuscini della medesima stoffa e colore.
Qui in basso alcuni dettagli del ritratto di Wermuller che rappresenta la Regina con i figli. Maria Antonietta indossa diversi gioielli tra cui una broche tra i capelli, bracciali di perle, anelli del firmamento e chatelaines applicate sulla gonna.
Il barone di Neny in visita a Versailles il 15 settembre 1773 consegnò all'allora Delfina un dono da parte dell'Imperatrice, un garofano di diamanti la cui base era un vaso su cui erano dipinte le dimore imperiali.
Il 12 aprile dell'anno seguente, Maria Antonietta mostrò a Mercy e al conte de Lacy un dono da parte del Delfino: si trattava di un bellissimo diamante color rosa tagliato a cuore sormontato da un grosso diamante verde, un gioiello da portare al collo che Mercy valutò tra i 50mila e i 60mila franchi.
Maria Antonietta con una grossa collana di perle a forma di goccia e orecchini con lo stesso tipo di perle Mme Vigée Le Brun (1786) |
Oltre a questi orecchini la regina acquistò un paio di braccialetti in diamanti a marquise, secondo un decoro a foglie, che le costarono 200.000 franchi (cifra pagata poi dal re)
Nel 1785 Luigi XVI donò a sua moglie un paio di orecchini di diamanti in occasione del battesimo del duca di Normandia e le concesse la proprietà di una parure in rubini e diamanti, precedentemente facente parte del tesoro reale. La regina la fece smontare e, assieme ad un'altra parure appartenuta alla suocera, fece comporre una parure più importante.
Si è calcolato che l'ammontare della collezione di gioielli della regina si aggirasse intorno ai tre milioni di franchi, e non si rimane stupiti dalle dimensioni del portagioie offerto alla Regina dalla città di Parigi, ancora oggi visibile a Versailles nella sua camera.
L'interno del serre-bijoux |
Dopo la fuga di Varennes la regina spedì a Bruxelles la maggior parte dei suoi effetti personali e dei suoi gioielli alla sorella Cristina; Mme Campan scrive: "Sua Maestà si chiuse con me nel gabinetto ubicato di fronte al giardino delle Tuileries, e sistemammo in un piccolo cofanetto tutto quello che possedeva in diamanti, rubini e perle. Sua Maestà non tenne nulla se non una parure di perle e un paio di orecchini composti da un cerchietto e un solo diamante a forma di pera caduno".
Fu il parrucchiere della Regina, Léonard, a portare i gioielli a Bruxelles, che da li presero la via di Vienna. Quando Madame Royale lasciò il Tempio e fu mandata a Vienna, ritrovò i gioielli della madre ma li cedette in parte al cugino imperatore in cambio di una pensione vitalizia. La grande parure di rubini divenne quindi parte del tesoro imperiale.
Alla morte della Duchessa d'Angouleme nel 1851, quello che rimaneva dei gioielli di Maria Antonietta passò al nipote, conte di Chambord, e alla morte di costui nel 1883 alla sua vedova, Maria Teresa di Modena; i due pezzi più importanti erano una riviere di trenta diamanti tagliati a cuscino a cui erano applicati tredici pendenti di diamanti in forma di pera, e il collier a cinque fili di perle. La duchessa d'Uzès racconta: "La contessa di Chambord portava un collier di splendide perle, vedendomi ammirarlo, lo tolse e me lo porse. Il gioiello aveva cinque fili, ogni perla era grossa come una nocciola, ed era stato donato dall'imperatrice Maria Teresa. Proveniva da un collier più grande a dieci fili, ma l'imperatrice ne aveva donati cinque alla figlia Maria Antonietta, lasciando gli altri cinque al tesoro imperiale".
Il nipote ed erede della contessa di Chambord, vendette al suo amico Cartier i gioielli ereditati, compresi la riviere di diamanti, nel 1937, e il collier di perle; un filo di queste perle fu indossato dall'ereditiera Barbara Hutton, il giorno delle nozze. Fu poi ribattuto da Christie's nel 1999 per 1.450.000 dollari.
Dopo questa lunga premessa, in questa sezione saranno via via presentanti monili e pietre preziose legati alla sovrana, con le loro affascinanti storie tra leggenda e realtà.
Clicca sulle immagini per ingrandirle e sulle descrizioni per leggere l'articolo:
I gioielli nel Settecento |
Royal Lily |
Orologio di Breguet |
Orecchini di diamanti |
Lady Sutherland e i gioielli della Regina |
La collana di perle di Maria Antonietta |
Il diamante azzurro di Maria Antonietta |
L'orologino d'oro di Maria Antonietta |
Gli orecchini della Regina |
Il misterioso bracciale di cammei di Mellerio |
Catena da orologio appartenuta a Maria Antonietta, collezione privata |
Spilla con perle della corona di Francia indossate dalla Regina |
Perle appartenute a Maria Antonietta Museo Nazionale di Storia Naturale - Parigi |
Spilloni di diamanti indossati dalla Regina tra i capelli - Museo di Storia Naturale, Parigi |
La parure di Rubini di Maria Antonietta in una foto ottocentesca |
Fermaglio a forma di piuma della Regina |
Il collier Massimo |
I gioielli di Pouget |
Fermaglio di braccialetto in smalto azzurro e diamanti con la cifra, donato a Maria Antonietta in occasione delle nozze - Victoria and Albert Museum, Londra |
Coppia di medaglioni con i profili di Luigi XVI e Maria Antonietta, conservati alla London Library |
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Frammento di un braccialetto intessuto con i capelli di Luigi XVI e Maria Antonietta, conservato in un medaglione al Museo de Historia de la Peluquería di Barcellona.
Nel XVIII e nel XIX secolo era molto comune utilizzare i capelli per realizzare monili ma anche opere pittoriche, soprattutto marine. I capelli venivano raccolti in seguito all'abituale spuntatura e donati a parenti ed amici.
Medaglione in argento e cristallo contenente i capelli della Regina Museo Carnavalet |
Un medaglione in argento contenente una piccola composizione realizzata con i capelli di Maria Antonietta, disposti come un fascio di grano, simbolo di abbondanza, punteggiato da piccole api d'oro. |
Medaglione contenente una miniatura della Regina, opera di Dumont e una ciocca dei suoi capelli, museo Carnavalet |
Anello contenente ciocche di capelli intrecciati di Maria Antonietta e della Principessa de Lamballe - Museo Carnavalet. |
Anello che la regina regalò a Mme de Mackau, sottogovernante dei figli di Francia. Intorno all'anello vi sono intrecciati i capelli di Maria Antonietta. |
L'anello donato a Mme de Mackau |
Ciondolo a forma di cuore con serratura contenente una ciocca di capelli, tradizionalmente attribuita a Maria Antonietta, fissata sotto vetro di cristallo di rocca con un'iscrizione su bigliettino montato in filigrana d'oro. Un piccolo lucchetto in oro è sospeso alla base.
È scritto:"Ciocca di capelli di Maria Antonietta Regina di Francia, da essa data in dono a Lady Abercorn, dalla quale a sua volta passò a sua sorella Lady Julia Lockwood che ne fece dono a sua figlia Lady Napier che l'ha consegnata a W.S. 1853".
L'iscrizione è erroneamente trascritta nel catalogo della Donazione Hull Grundy: "Lady Abercorn è citata come Lady Abercrombie".
Il gioiello fu donato da John ed Anne Hull Grundy al Victoria and Albert Museum e di qui, in seguito, al British Museum dove tuttora è conservato.
Se questa ciocca è davvero di Maria Antonietta, fu donata dopo la fuga di Varennes nel 1791, inserita in un anello e affidata alla principessa di Lamballe, accompagnata da un appunto: "Bianchi per il dolore". L'anello oggi è esposto nel Museo Carnavalet, Parigi.
Il retro del ciondolo recante l'iscrizione |
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Orologio tabacchiera donato dalla Regina al conte di Fersen |
Orologio di fabbricazione svizzera donato da Maria Antonietta alla sorella Maria Carolina - Reggia di Caserta |
Anello con piccolo orologio incorporato, dono di Maria Antonietta a Vaudreuil, opera di Breguet. Questo tipo di anello era molto utilizzato dagli uomini e anche Luigi XVI ne possedeva alcuni. |
Orologio con catena donato da Maria Antonietta alla governante del Delfino Mme de Tourzel |
Miniatura della regina contenuta all'interno dell'orologio qui a sinistra |
Questo orologio incastonato in una cucina in miniatura fu consegnato da Maria Antonietta alla contessa Hoyos (una nobile ungherese) perché lo regalasse all'imperatrice Maria Teresa. (Foto del 1930) |
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All'epoca della regina si sapeva pochissimo di preistoria. Dal Medioevo al Rinascimento i fossili erano considerati la prova del Diluvio biblico. Solo verso la fine del XVIII secolo iniziarono a farsi largo i concetti di estinzione e di strati geologici.
E' probabile che quest'ambra provenisse dalla wunderkammer dell'imperatore Francesco Stefano, padre della regina.
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Chiavistello realizzato da Luigi XVI per Maria Antonietta. Collezione privata |
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Pendente con cornice d'oro e brillanti con la miniatura di Maria Antonietta. Ignazio Giovanni Vittoriano Campana |
Miniatura di Madame Royale con cornice in argento e diamanti. Collezione Privata |
Miniatura del duca di Normandia (futuro Luigi XVII) in una preziosa cornice contenente un ricciolo dei capelli del piccolo duca. |
Questa miniatura rappresentante Luigi XVII all'età di tre anni, fu ritrovata da Courtois sotto il materasso di Robespierre, all'indomani della sua esecuzione, assieme all'ultima lettera della regina a M.me Elisabeth e ad altri oggetti a lei appartenuti. Si tratta sicuramente del piccolo ritratto citato da Rosalie Lamorlière: "portava nascosto nel corsetto, il ritratto del giovane re e un ricciolo dei suoi capelli, ravvolto in un guantino di pelle gialla che aveva servito al bambino, ed io mi accorsi ch'ella si nascondeva spesso vicino al misero suo letto di cinghie per baciare, piangendo, quelli oggetti. Si poteva parlare delle sue sventure, della congiuntura in cui si trovava, senza che mostrasse emozione o abbattimento alcuni; ma le lacrime le scorrevano incessanti all'idea di lasciare i figlioli".
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La ricostruzione della Collana dello Scandalo - Castello di Breteuil. |
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Un bouquet di pietre preziose opera di Johann Michael Grosser, gioielliere alla corte di Vienna. Il bouquet fu commissionato nel 1760 dall'imperatore Francesco I per la consorte Maria Teresa d'Austria. Il mazzo di fiori è composto da 63 fiori in oro, 73 pietre preziose (diamanti, rubini, ecc.), api e farfalle e altri insetti in oro. L'oggetto è alto 49 cm ed è oggi esposto al Naturhistorisches Museum di Vienna.
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Tiara di diamanti e smeraldi della duchessa d'Angoulême, unica figlia sopravvissuta di Maria Antonietta e Luigi XVI.
La peculiarità di questo gioiello consiste nel fatto che è uno dei pochi monili della corona di Francia ad essere rimasto inalterato nella sua struttura originale dopo che il resto era stato venduto o rubato. Può essere ammirato attualmente al Louvre, circondato da varie corone che sono talora prive dei loro gioielli preziosi o risultano essere imitazioni.
La tiara che è un vero capolavoro dell'artigianato della gioielleria francese del XIX secolo, fu commissionata dal duca d'Angouleme e realizzata da Evrard e Frederic Bapst nel 1819 seguendo un design simmetrico del fogliame, montato con più di mille diamanti incastonati in argento a scorrimento e 40 smeraldi con montatura in oro. Il pezzo fa tecnicamente parte del tesoro della corona, perché esso fu assemblato nella collezione dei gioielli reali inclusi nella linea di successione borbonica.
Quando Marie-Thérèse abdicò da Regina, la tiara infatti ritornò al tesoro francese e durante il secondo impero fu la corona prediletta dell'imperatrice Eugenie. Fu poi venduta dall'Assemblea nazionale durante la terza Repubblica francese, passando attraverso mani private fino a quando fu riacquisita dal Louvre nel 2002 dove ne possiamo tuttora ammirare l'antico splendore.
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Coppia di braccialetti appartenuti alla duchessa d'Angouleme. Parigi, Louvre. Questi bracciali appartenevano, precedentemente, all'imperatrice Maria Luisa. Con il ritorno dei Borbone, Luigi XVIII ordinò che i gioielli della corona fossero smontati e rielaborati secondo la moda corrente. Così i rubini e diamanti di Maria Luisa furono trasformati in braccialetti per la duchessa d'Angouleme da Paul-Nicolas Menière che seguì il design del genero, Evrard Bapst, un design che si ispirava allo stile di Maria Antonietta.
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Corona detta di 'Maria Antonietta' realizzata su richiesta di Luigi XVIII per i funerali postumi dei reali. Questa corona era sul feretro della regina. |
Corona di Luigi XV, commissionata nel 1722 dal Re per il giorno della sua incoronazione, a Roland Rond il suo gioielliere di fiducia. Questi pensò bene di utilizzare buona parte dei diamanti della collezione reale, compresa la raccolta dei Diamanti Mazzarino ed il famoso diamante Regent che era fissato all'origine nella parte anteriore della corona assieme ad altre centinaia di diamanti, rubini, smeraldi e zaffiri.
È una delle 6 corone reali francesi fortunatamente sopravvissute alla furia distruttiva dei rivoluzionari a differenza della maggior parte delle altre, che essendo rappresentative dell'Ancien Regime vennero rubate, smembrate o peggio ancora fuse. La vera corona del Beneamato è ora in esposizione permanente al Museo del Louvre, ma le sue pietre preziose vendute durante il Terrore, sono state sostituite con delle perfette imitazioni in vetro completamente prive di valore.
Struttura in metallo dorato della corona arciducale austriaca utilizzata da Giuseppe II, fratello di Maria Antonietta, per la sua incoronazione a Imperatore a Francoforte nel 1764. E' esposta nella Weltliche Schatzkammer di Vienna, una sorta di Museo delle reliquie e delle corone austriache. Questo tipo di corona è spesso presente nell'iconografia asburgica ed è visibile anche in tanti ritratti di Maria Antonietta quando era ancora un'arciduchessa.
Ringrazio Roberto Bracco per le preziose informazioni
è uno degli articoli più belli che io abbia mai letto in tutta la vita. Le foto sono emozionanti. Vedere le ciocche di capelli dà una sensazione di realtà che raramente ci è chiara. La storia dovrebbe essere insegnata con supporti di questo tipo, o tutto sembrerà simile ad una favola, a un racconto di fantasia.
RispondiEliminaComplimenti.
Continuerò a seguire questo blog interessantissimo. Ho già dato un'occhiata e credo che userò molto del mio tempo per continuare l'impresa.
Grazie per questo lavoro.
Grazie di cuore, è sempre un'emozione ricevere apprezzamenti di questo tipo.
EliminaArticolo stupendo, complimenti!
RispondiEliminaGrazie mille!!
EliminaSPLENDIDO ARTICOLO.complimenti signora Laura savani.La trovo su Facebook? Distinti saluti. .E grazie
RispondiEliminaGrazie mille! si, sono su facebook... non le sarà difficile trovarmi ^_^
EliminaDettagliato,interessante,accattivante.
EliminaBellissimo e denso articolo.Complimenti!
RispondiEliminaInteressante.
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