"Per una mente ingegnosa non è mai troppo tardi imparare".
(Mrs. Mary Delany)
Mrs. Mary Delany in un ritratto giovanile opera di Barber |
Appassionata di pittura, di botanica e di giardinaggio, Mary amava raccogliere fiori per catalogarli; collezionava conchiglie, abbelliva la sua dimora di bellissimi manufatti con ricami di grande perfezione e amava disegnare i suoi abiti arricchendoli personalmente con bellissimi ricami.
Straordinariamente, all’età di 71 anni, Mary iniziò a realizzare bellissime ed estremamente accurate riproduzioni di piante e fiori ricavandole da ritagli di carta-tessuto sottilissima che lei stessa aveva precedentemente colorato. L'idea le venne un giorno per caso quando un petalo di geranio cadde sulla sua scrivania di ebano. Il contrasto nero/ rosso le fece balenare l'idea di ricreare con la carta il geranio su sfondo nero.
Le sue piccole ma preziose opere erano, grazie alle sue conoscenze botaniche, perfettamente riprodotte, anche per via dell'effetto in 3D dovuto alla sua tecnica che prevedeva strati incollati e sovrapposti, senza nulla tralasciare: ombreggiature, gradazioni di colore e particolari nei minimi dettagli. Insomma, come lei stessa affermò in una lettera, inventò un nuovo modo di imitare i fiori.
Produsse i suoi “mosaici di carta”, come lei stessa li definiva, fino all’età di 88 anni quando problemi di vista la costrinsero ad interrompere le sue creazioni, molte delle quali oggi possono essere ammirate al British Museum di Londra; questa grande découper in circa dieci anni creò 985 collage di fiori, dei veri e propri "giardini di carta", a ragione rientranti nel novero degli "erbari e denominati in suo onore "Flora Delanicus".
Mrs. Delany non fu l'inventrice del découpage, una tecnica che affonda le sue radici in epoche più remote, ma indubbiamente ne fu una promulgatrice. Come lei, molte altre gentildonne nel XVIII secolo armate di forbici si appassionarono all’arte della decorazione con ritagli che venivano successivamente laccati. Il Découpage fu introdotto perfino a corte, fin dai tempi di Madame de Pompadour. Maria Antonietta fu un'illustre appassionata di questo passatempo. Dame con inclinazione artistica ritagliavano per ore immagini per divertimento e le incollavano alle loro cappelliere, porta-parrucche ed oggettistica da toilette.
Le sue piccole ma preziose opere erano, grazie alle sue conoscenze botaniche, perfettamente riprodotte, anche per via dell'effetto in 3D dovuto alla sua tecnica che prevedeva strati incollati e sovrapposti, senza nulla tralasciare: ombreggiature, gradazioni di colore e particolari nei minimi dettagli. Insomma, come lei stessa affermò in una lettera, inventò un nuovo modo di imitare i fiori.
Produsse i suoi “mosaici di carta”, come lei stessa li definiva, fino all’età di 88 anni quando problemi di vista la costrinsero ad interrompere le sue creazioni, molte delle quali oggi possono essere ammirate al British Museum di Londra; questa grande découper in circa dieci anni creò 985 collage di fiori, dei veri e propri "giardini di carta", a ragione rientranti nel novero degli "erbari e denominati in suo onore "Flora Delanicus".
Mrs. Delany non fu l'inventrice del découpage, una tecnica che affonda le sue radici in epoche più remote, ma indubbiamente ne fu una promulgatrice. Come lei, molte altre gentildonne nel XVIII secolo armate di forbici si appassionarono all’arte della decorazione con ritagli che venivano successivamente laccati. Il Découpage fu introdotto perfino a corte, fin dai tempi di Madame de Pompadour. Maria Antonietta fu un'illustre appassionata di questo passatempo. Dame con inclinazione artistica ritagliavano per ore immagini per divertimento e le incollavano alle loro cappelliere, porta-parrucche ed oggettistica da toilette.
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