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domenica 18 ottobre 2015

La "robe à la Française"

Madame de Pompadour con una "robe à la française" -
Boucher, 1759
La veste predominante del XVIII secolo fu la "robe à la Française", un tipo di abito che subì diverse fasi di evoluzione. Inizialmente ritroviamo un'antesignana della veste alla francese nella "robe volante" altrimenti chiamata "Andrienne".

L'Andrienne era così chiamata perché fu indossata per la prima volta dall'attrice Marie Carton Dancourt durante la rappresentazione della commedia “Andrienne” di Baron (rifacimento della “Andria” di Terenzio Afro Scipione): l’attrice che interpretava il ruolo della protagonista era incinta e per potersi cambiare agevolmente tra una scena e l’altra sfoggiò questa sorta di comodo camicione da infilare su bustino e panier.
 
In seguito l'abito si fece sempre più stretto in vita, rimanendo più abbondante sul retro, declinandosi nell'abito alla francese.

La robe à la Française fu lanciata nei primi anni di regno di Luigi XV. Era caratterizzata sul davanti da un bustino stretto, scollato e che metteva in bella mostra il seno; da una “pièce d’estomac”, un inserto di stoffa triangolare che veniva inserito nella parte centrale del bustino e che poteva far parte del corsetto o essere posto sopra di esso.
Una pièce d'estomac
Aveva una funzione prevalentemente decorativa e allo stesso tempo nascondeva i lacci del corsetto con allacciatura frontale. La gonna era ampia e a  cupola, si apriva davanti mostrando il “sottanino”, mentre sulla schiena si allargava in uno strascico che partiva dalle spalle con pieghe a cannone cucite e poi sciolte.

Una "robe volante" -
The Kioto Costume Institute
Una "Andrienne" - Metropolitan Museum of Art

















Queste grandi pieghe posteriori che ricadevano dalle spalle fecero sì che la veste assumesse anche il nome di "robe à la Watteau", dal nome del famoso pittore Antoine Watteau che per primo ritrasse delle signore indossanti questo abito.

Particolare di un dipinto di Antoine Watteau. La dama di spalle indossa un abito con le tipiche pieghe a cannone che ricadono dalle spalle sul restro della veste.
Le maniche si allargavano a pagoda fino al gomito, da cui uscivano cascate di pizzo dette “engageantes”. La gonna era sorretta dal “panier” costituita da nastri e stecche di balena e talmente larga da impacciare i movimenti nel sedersi e nel passare le porte.

Una "robe à la Française" -
Metropolitan Museum of Art, New York
Il retro della robe à la française























Robe à la Française - Museo del Costume
Palazzo Pitti, Firenze
Robe à la Française - Museo del Costume
Palazzo Pitti, Firenze




















Verso il 1770, la Robe à la française divenne esclusivamente un abito da indossare a corte o durante cerimonie importanti lasciando il posto ad abiti più agevoli e borghesi. 
Una naturale evoluzione della robe à la Française fu l'abito "pet-en-l'air" la cui giacca, abbinata ad una gonna, manteneva il motivo delle pieghe a cannone che ricadevano sul retro partendo dalle spalle.

Una "robe pet-en-l'air"

Qui in basso un'evoluzione particolare della Robe à la Française, la Robe à la Piémontaise.
E' raro vedere una veste alla Piemontese perché questo modello, degli anno '80 del Settecento, durò lo spazio di un mattino, dopo di che scomparve. La caratteristica di questa veste era la mescolanza di stili: française, anglaise e in alcuni casi anche polonaise.


Robe à la Piemontaise - 1780
Galleria del Costume di Palazzo Pitti
Robe à la Piemontaise - 1780
Galleria del Costume di Palazzo Pitti

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