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sabato 14 marzo 2015

Le Piume della regina

Fermaglio donato da Luigi XVI a Maria Antonietta
Questo fermaglio a forma di piuma, fu donato da Luigi XVI a Maria Antonietta accompagnato da questo breve scritto:
"Vi prego ti limitarvi a questo ornamento, anche perchè il vostro fascino non ha bisogno di ulteriori aggiunte. Il presente dovrebbe farvi piacere ancor di più, dal momento che non ha aumentato la mia spesa, poichè composto esclusivamente dai diamanti che possedevo quando ero il Delfino". Era un invito elegante ma chiaro a non utilizzare troppe stravaganze modaiole.

Già Maria Teresa, in una lettera, aveva ripreso la figlia su questo punto: "Leggo nei giornali che le tue acconciature di nastri e piume si fanno ogni giorno più alte. Sai bene che sono sempre stata dell'opinione che la moda dovrebbe essere seguita con moderazione. Una regina giovane e bella, naturalmente attraente, non dovrebbe indulgere in tali follie. Non ne hai bisogno. Al contrario, un'acconciatura semplice servirebbe soltanto a sottolineare il fascino della sua persona e sarebbe anche più adatta al suo rango. Dovrebbe essere lei a dettare la moda e tutti seguirebbero quello che essa sceglie di fare."
Maria Antonietta rispose alla madre che le piume  le portavano tutti e che lei avrebbe avuto un aspetto singolare se fosse stata l'unica a non indossarle.


L'utilizzo delle piume nei capelli fu in effetti una tendenza consolidata nel Diciottesimo secolo, ma a differenza di quello che molti ritengono, ad introdurre questa stravaganza non fu la Regina Maria Antonietta. La vera pioniera di questo stile innovativo fu in realtà la Duchessa del Devonshire sua grande amica. La storia narra che un ambasciatore di Francia recò in dono a Lady Georgiana da parte di Maria Antonietta una grande piuma che lei utilizzò immediatamente per adornare una sua singolare acconciatura. Scopo della Duchessa era non solo celebrare in tal modo il suo legame affettivo con la Regina di Francia, ma anche rendere popolare a scopo commerciale, le enormi piume di struzzo così apprezzate negli anni '70 del Diciottesimo secolo Alla stessa Georgiana va riconosciuta inoltre la sperimentazione dell'altissimo Pouf a Tre Torri, difficilissimo da equilibrare sul capo.

Una stampa satirica di Matthew Darly 1776
Il duca di Lauzun, celebre sciupafemmine dell'epoca, che aveva scambiato l'amicizia della regina per qualcosa di più, si vantò di una "piuma" che la regina gli avrebbe chiesto in dono per adornarsene. Scrive la Campan:
"La piuma d'airone non era stata chiesta a Lauzun dalla Regina, ma era stato lui ad offrirgliela con la più petulante insistenza. La Regina, imbarazzata per un dono che non osò rifiutare, portò una volta la piuma; e subito il duca si inorgoglì con straordinaria fatuità".
Mercy scriveva a Maria Teresa: "nel numero degli stolti e degli storditi ai quali la Regina dà un accesso troppo libero, ve n'è uno molto pericoloso per il suo spirito turbolento e perché riunisce in sè ogni sorta di cattive qualità: costui è il duca di Lauzun... tutti i miei sforzi, come quelli dell'abate Vermond, sono essenzialmente rivolti a cercar d'aprire gli occhi della Regina sulle persone che la circondano; siamo così riusciti a smascherare presso di lei il duca di Lauzun, che era uno dei personaggi più pericolosi; e la Regina si è decisa a rifiutargli d'ora in poi ogni possibilità di abusare della sua confidenza".
Una aigrette presumibilmente
appartenuta a Maria Antonietta

D'Almeras ricostruisce in questo modo i fatti: "Avida di movimento, di rumore, di distrazione, Maria Antonietta preferiva i giovani ai vecchi barbosi. Trattato come gli altri, da camerata - si può dire anche con una certa maggiore amabilità e buona grazia, perché aveva qualche superiorità di spirito e godeva di una assai cattiva reputazione di donnaiolo - Lauzun, aiutato dalla vanità, si fece qualche illusione sul sentimento che inspirava. Si credette amato ed agì in conseguenza. Donde la disgrazia che lo colpì bruscamente e della quale egli si vendica nelle sue memorie, disgrazia preparata senza dubbio dalle esortazioni dell'abate Vermond e del conte Mercy, ma che ebbe per vera causa quell'episodio della piuma di airone, snaturato ed abbellito da colui che vi ebbe una parte, ma che madame Campan ci racconta a sua volta con meno particolari commoventi e con maggiore esattezza".
Il Barone X, uno scrittore della Restaurazione, che volle tenere l'incognito e che pubblicò nel 1830 la "Maison Polignac" dà le ragioni che seguono del favore di Lauzun:
"La carica di primo scudiero della Regina (accordata al conte di Polignac) era stata promessa dalla Regina al duca di Lauzun e questa principessa non ne volle disporre senza il suo consenso. Il duca di Lauzun, profondamente ferito, rispose tuttavia che una disposizione della Regina non poteva in alcun caso dispiacergli. La Regina credè doverlo indennizzare di quella disillusione, con le bontà di cui ella onorò nell'intimità dei Piccoli Appartamenti. Trascinata dal desiderio di piacere, può darsi che ella non fosse abbastanza riservata nella sua deferenza per il duca di Lauzun, il quale non brillava davvero per eccessiva discrezione; lui si permise di fingere per essa una romantica passione, seguì la Regina dappertutto e si fece notare per le sue ridicole imprudenze. I nemici di quella principessa le attribuirono i torti più gravi, quando non avrebbero potuto rimproverarle che qualche leggerezza."

Leggerezza o no la regina poco a poco fece decadere la moda delle piume e Fleury ci spiega anche i motivi nelle sue memorie:
Maria Antonietta indossa alcune piume in un ritratto
conservato al Museo di Luneville
"Adottando queste piume esuberanti, la Regina prese poco a poco l’abitudine di portare la mano alle piume di cui la pettinatura era composta, sia per giocarci, sia per farle muovere; ma appena fu convinta che sarebbe diventata madre, al fine di evitare questo tic che le faceva fare al di sopra della sua testa dei movimenti che credeva pericolosi, soppresse senza misericordia una parure che amava: questa circostanza conosciuta fece cambiare la moda delle piume”

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