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mercoledì 30 settembre 2020

Piccolo aneddoto di un'infanzia felice

Questo quadro, parte di un ciclo di dipinti a carattere commemorativo, fu realizzato da Martin van Meytens in seguito alle seconde nozze di Giuseppe II. Il matrimonio del principe ereditario  fu riccamente celebrato, soprattutto con rappresentazioni teatrali alle quali parteciparono i giovani rampolli imperiali. Il quadro in questione rappresenta il balletto pantomima "Il trionfo dell'Amore" ideato dal poeta di corte Pietro Metastasio su coreografia del maestro di ballo Franz Hilverding e musicato da Leopold Florian Gassmann. Il balletto fu presentato a Schoenbrunn il 24 gennaio 1765. Nei ruoli principali troviamo i figli più giovani dell'imperatrice Maria Teresa: nel ruolo di Flora troviamo Maria Antonietta, all'epoca di nove anni (a destra); nel ruolo di Cupido l'arciduca Massimiliano (al centro); nel ruolo di Mirtillo l'arciduca Ferdinando (a sinistra). I pastori e le pastorelle che fanno da contorno alla composizione furono interpretati dai giovani rampolli dell'aristocrazia viennese: Xavier conte d'Auersperg, Frederic-Joseph langravio di Furstenberg, Joseph e Wenceslas conti di Clary, Pauline e Cristiane contesse d'Auersperg, Therese e Cristiane di Clary.

Nel 1778, Maria Teresa, esaudendo un desiderio di Maria Antonietta, fece realizzare una copia del dipinto dal pittore Weikart per il Petit Trianon. 

Maria-Teresa, 5 gennaio 1778:

"Mercy mi ha inviato una misura per un quadro che vorreste avere al Trianon; è l’opera legata alle nozze dell’Imperatore. Mi fa molto piacere servirvi; ma ho bisogno di un chiarimento: ce ne sono due, uno l’opera, l’altra il balletto dove questa piccola regina era con i suoi due fratelli. Credo che vorreste avere quest’ultimo oppure tutti e due. Sarete servita; ma in questo caso mi servirà ancora una misura per il secondo quadro, da dove la luce entra, se deve essere in cornice o servire da tappezzeria, attaccato al muro."

Maria Antonietta nel particolare del dipinto di Martin van Meytens 
     

giovedì 3 settembre 2020

Maria Antonietta nei ricordi di Carlo Goldoni

Carlo Goldoni in un ritratto del 1750 - Museo del Teatro alla Scala
Autore indiscusso della moderna commedia italiana, Carlo Goldoni visse i suoi ultimi trentanni a Parigi dove ricoprì il ruolo di capo del Théâtre-Italien e quello di insegnante di italiano delle figlie di Luigi XV e delle sorelline di Luigi XVI (Clotilde ed Elisabeth).

Goldoni assistette alle celebrazioni per il matrimonio del futuro Luigi XVI e  fu durante i festeggiamenti che accompagnarono le nozze che decise di scrivere Le Bourru bienfaisant: l'opera fu rappresentata alla Comédie-Française nel 1771 con dedica a Madame Adelaide di cui era insegnante.

Il re gli concesse una pensione che sarà sospesa dalla Rivoluzione prima di essere restituita alla sua vedova dalla Convenzione come richiesto da Marie-Joseph Chénier.

Nelle sue memorie, scritte tra il 1784 e il 1787, Goldoni lasciò scritto:

"Si stavano preparando grandi matrimoni a corte; parlo dell'anno 1770, e fu in quei giorni felici che l'arciduchessa d'Austria Maria Antonietta di Lorena, venne a riempire questo reame, in veste di Delfina, di gioia, gloria e speranza. Per le qualità della sua anima e del suo spirito si guadagnò la stima del re, il cuore di suo marito, l'amicizia della famiglia reale e l'ammirazione del popolo per la sua carità.

Un italiano a Versailles - L'ultimo insegnante di lingue dell'Ancien Régime

Una rara miniatura di Jean Pierre Chasselat che
 rappresenta i 4 figli di Luigi XVI e Maria Antonietta
Nonostante la lingua francese, tra il XVII e il XVIII secolo, fosse la lingua ufficiale adottata dalle corti di tutta Europa, i re di Francia erano comunque tenuti ad apprendere le lingue degli altri paesi. Era consuetudine iniziare l'apprendimento dell'inglese, dell'italiano e dello spagnolo verso i sette anni tramite professori scelti per l'istruzione dei rampolli reali. Fu così per Luigi XIV che imparò l'italiano e lo spagnolo, per Luigi XV che era in grado di leggere diverse lingue e per Luigi XVI che conosceva molto bene l'italiano e che traduceva con facilità testi scritti in inglese e tedesco (cosa rara in un periodo storico in cui i principi germanici parlavano fluentemente il francese a discapito della loro lingua madre). Gli insegnanti di lingue scelti per i giovani principi erano per lo più stranieri e di loro oggi si sa molto poco. Merita di essere menzionato l'ultimo insegnante che portò il titolo di "Maestro di lingue dei bambini di Francia". Furono suoi allievi il primo Delfino Luigi Giuseppe, il piccolo duca di Normandia (futuro Luigi XVII) e Madame Royale. Il suo nome era Barthélémy Gatteschi originario della Toscana, regione in cui era nato nel 1738. Non è noto il modo in cui riuscì a stabilirsi a Versailles fin dal 1770. Probabilmente la sua fortuna fu legata alla sua capacità di sapersi infilare nei corridoi di palazzo. Versailles, fin dal 1762, era diventata la sede del Ministero degli Affari Esteri. Accanto agli impiegati c'erano gli interpreti ufficiali e Gatteschi risulta essere interprete presso il Ministero; era in grado di parlare correntemente il francese, l'inglese e conosceva i rudimenti della lingua spagnola. Si può quindi immaginare il percorso della sua ascesa.Nel 1775 il conte di Cardi gli aveva ordinato la traduzione di tre importanti documenti di carattere genealogico scritti in italiano.