Tuttavia questa giovane piccarda, il cui ricordo sarebbe svanito dalla memoria dell'umanità al pari di tante altre persone comuni, ebbe un destino che la legò in maniera imperitura al nome di Maria Antonietta. Oggi è quasi impossibile ricostruire con esattezza la sua vita e le sue origini perché la città di Breteuil, dove nacque il 3 marzo 1768, fu praticamente rasa al suolo dai tedeschi nel 1940 e molti documenti, tra cui i registri parrocchiali, andarono perduti per sempre.
Quel poco che sappiamo di Rosalie è che era figlia di un calzolaio e che rimase orfana di madre a 12 anni. Dovette prendersi cura dei sei fratelli più piccoli e iniziare a lavorare molto presto. A 22 anni si trasferì a Parigi proprio in piena rivoluzione andando a lavorare come domestica presso Madame Beaulieu, donna di fede monarchica, il cui figlio era un famoso attore comico dell'epoca.
Per evitare qualsiasi equivoco che in un periodo storico come quello della Francia rivoluzionaria poteva anche portare a spiacevoli conseguenze, abbandonò il primo nome "Marie", eliminando in questo modo qualsiasi connotazione religiosa, e il "De"(larmolière) che non era affatto, nel suo caso, una particella nobiliare ma che avrebbe potuto sembrarlo per assonanza.
Quando Luigi XVI fu condannato a morte, madame Beaulieu, già paralizzata, ne fu annientata. Maledisse i carnefici del re e morì poco dopo.
Suo figlio raccomandò Rosalie a madame Richard, ex merciaia e moglie del custode della Conciergerie. La ragazza prese servizio nella prigione con molta riluttanza, spinta da Monsieur Beaulieu che conoscendone l'indole caritatevole e la pronta intelligenza, la pregò di accettare un lavoro dove avrebbe potuto essere utile a tante persone oneste rinchiuse nella prigione.
Fu così che Rosalie si ritrovò a lavorare alla Conciergerie proprio nel momento in cui vi veniva trasferita la regina, nell'agosto del 1793.