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mercoledì 28 gennaio 2015

Der Riesensaal, La Sala dei Giganti

La sala dei Giganti della Hofburg di Innsbruck
La Sala dei Giganti della Hofburg di Innsbruck è un enorme salone, letteralmente tappezzato dei ritratti dei figli di Maria Teresa e Francesco Stefano con i relativi generi, nuore e nipoti. I ritratti sono tutti della scuola di Martin van Meytens, realizzati da Carl Auerbach e Joseph Krantzinger. 
Maria Teresa soggiornava spesso ad Innsbruck con la famiglia ed è molto probabile che anche Maria
Antonietta vi abbia soggiornato da bambina.

La Hofburg di Innsbruck ha una struttura molto antica; nonostante il suo aspetto attuale sia rococò, la residenza risale al medioevo. Fu tra il 1754 e il 1773 che la Hofburg fu ristrutturata per ordine di Maria Teresa dagli architetti Johann Martin Gumpp e K. J. Walter.
L'imperatrice fece costruire anche un arco trionfale sull'attuale Maria-Theresien-Straße in ricordo di due sue visite ufficiali alla città, una nel 1739 ed una nel 1765 in occasione del matrimonio del figlio Leopoldo. Fu proprio durante i festeggiamenti per le nozze di Leopoldo che l'imperatore Francesco Stefano morì improvvisamente di un colpo apoplettico durante una rappresentazione teatrale. La camera da letto dell'imperatore ad Innsbruck fu convertita in cappella per il palazzo. Il corpo dell'imperatore fu esposto nella Sala dei Giganti e da quel giorno Maria Teresa non abbandonò mai più il lutto.


Scrive Madame Campan nelle sue memorie:
"La regina parlava con piacere dei primi anni della sua giovinezza. Suo padre, l'imperatore Francesco, aveva fatto una profonda impressione su di lei; lo perdette quando aveva appena sette anni [Madame Campan qui fa un errore, la regina aveva in realtà nove anni quando il padre morì]. Una di quelle circostanze che si imprimono fortemente nella memoria dei bambini le ricordava spesso le sue carezze. L'imperatore partiva per Innsbruck; era già uscito dal palazzo quando diede ordine a un gentiluomo di andare a prendere l'arciduchessa Maria Antonietta e di portarla fino alla sua carrozza. Allorché la bimba arrivò, le tese le braccia per accoglierla e, dopo averla stretta al cuore, disse: "Avevo bisogno di abbracciarla ancora". L'imperatore morì all'improvviso, durante il viaggio, e non rivide mai più la figlia tanto amata."
Dopo la morte dell'imperatrice la figlia Elisabetta, badessa ad Innsbruck, vi dimorò quasi stabilmente e vi apportò alcune modifiche.


martedì 27 gennaio 2015

La sala da ballo di Palazzo Schaezler

Palazzo Schaezler, acquistato nel 1764 dal ricco banchiere Benedikt Adam Freiherr von Liebert, fu ristrutturato in quattro anni e mezzo e inaugurato il 28 aprile 1770 in occasione del ballo organizzato da Liebert per la giovane Maria Antonietta che, durante il viaggio nuziale alla volta di Versailles, fece una sosta nella città d'Augusta (Baviera).

Nella magnifica sala da ballo del palazzo, l'allora Delfina ballò tre minuetti. Alla fine del ballo sfilarono davanti a Maria Antonietta le mogli e le figlie di facoltose famiglie di Augusta nel costume tradizionale.




Acquaforte di Franz Thomas Weber- Augsburg Art Collections, Stampe e Disegni



lunedì 26 gennaio 2015

L'ordine della Croce Stellata

Maria Antonietta - Liotard (1762)
Nel 1762 il pittore svizzero Liotard ricevette l'incarico di ritrarre gli 11 figli di Maria Teresa. All'appello manca il ritratto di Giuseppe (in quanto erede al trono il suo ritratto fu eseguito separatamente da questo ciclo riguardante i fratelli cadetti) e il ritratto dell'arciduca Carlo, morto l'anno precedente. Maria Antonietta (di sette anni) viene ritratta intenta ad avvolgere una navetta ed è l'unica tra le sue sorelle a portare una medaglia sul vestitino. Si tratta di un'onorificenza, quella dell'Ordine della Croce Stellata, un ordine cavalleresco femminile fondato nel 1668 da Eleonora Gonzaga (trisavola per parte paterna di Maria Antonietta).
La nascita dell'ordine è legato ad un episodio miracoloso avvenuto il 2 febbraio del 1668 quando un grave incendio scoppiò nel palazzo della Hofburg di Vienna, sede della corte imperiale, incendiando gran parte dei fabbricati e distruggendo anche moltissimi mobili. Una volta domate le fiamme, tra gli oggetti ritrovati e creduti perduti, si trovò anche un pezzo della Santa Croce, che era contenuto in una cassetta di legno smaltato e cristallo che era stata completamente bruciata.
L'imperatrice Eleonora Gonzaga, vedova dell'imperatore Ferdinando III, decise di ricordare l'evento miracoloso, istituendo un ordine cavalleresco femminile col nome di Ordine della Croce stellata. Il papa Clemente IX confermò l'istituzione con una bolla del 27 luglio 1668.
L'ordine della Croce Stellata
Le aderenti all'ordine sono divisi in due classi: Dama di gran croce e Dama semplice.
Le nobildonne aderenti debbono provare di possedere, se sono nubili, 16 quarti di nobiltà; se sposate, devono dimostrare di averne 8 dalla parte del marito.
L'ordine celebra delle proprie festività in tre grandi feste della Chiesa cattolica: l'Invenzione della santa Croce (3 maggio), l'Esaltazione della santa Croce 14 settembre ed il Giovedì santo.
Il gran magistero di quest'ordine è sempre stato affidato ad una donna, solitamente l'arciduchessa d'Austria, moglie dell'imperatore in carica così come era stato per Eleonora Gonzaga (l'attuale reggente di questa carica è Gabriela d'Asburgo-Lorena, sorella di Carlo d'Asburgo-Lorena, attuale capo della casata).
La piccola Maria Antonietta si sarebbe meritata l'onorificenza per aver consegnato alla madre i suoi risparmi da donare ai poveri.


venerdì 23 gennaio 2015

Poupées de la mode

Una fabbricante di bambole Pandora - d'Angelo comte
de Courten
Nel 1768 il principe Starhemberg fu incaricato da Maria Teresa d'Austria di spendere la strabiliante cifra di quattrocentomila franchi per il corredo di Maria Antonietta. Tutti gli abiti dovevano essere realizzati a Parigi e furono commissionati ai sarti che servivano regolarmente la corte di Francia. Alle clienti che risiedevano in città lontane i sarti mandavano abitualmente delle bambole, chiamate "poupées de la mode" o "poupées de la Rue de Saint-Honore". Queste bambole si dividevano in 'piccola Pandora' (per gli abiti da giorno) e 'grande Pandora' (per gli abiti da sera). Già in uso nel XIV secolo, le Pandora avevano la funzione di divulgare anche nel resto d'Europa il verbo della moda parigina.
Anche a Maria Antonietta furono inviate le Pandora a Vienna: dozzine di bambole con parrucche in miniatura fatte di crini di cavallo, ciascuna abbigliata in modo sontuoso; sei bauli contenevano una sola bambola, più grande ed elaborata delle altre. I vestiti  erano in raso, seta, broccato e damasco ricamato e persino in oro e in argento con merletti di Chantilly, Alençon e Le Puy. La bambole più piccole indossavano abiti per tutte le occasioni; quelle più grandi  indossavano un abito di nozze che Maria Antonietta avrebbe dovuto scegliere per il suo matrimonio.