sabato 22 settembre 2018

L'uomo dell'impossibile

Vi sarà sicuramente capitato di sentir parlare di Gustavo Rol. Generalmente viene definito il più grande sensitivo del XX secolo ma è una definizione poco consona. Lui stesso non amava essere definito in questo modo: "Io non sono un sensitivo né un medium e non ho mai voluto che si legasse il mio nome alla magia, allo spiritismo ed alla Parapsicologia".
Forse la prima volta che Rol diede una definizione di se stesso (cosa rara) fu in un articolo del 1977 firmato da Renzo Allegri, ma scritto da Rol in terza persona: "l'uomo dell’impossibile".
Di famiglia benestante, quindi non interessato al denaro, uomo di profonda cultura, amante dell'arte e della musica, Rol fu amico intimo di illustri personaggi. Einstein, Fermi, Fellini, De Gaulle, D’Annunzio, Reagan, Pio XII, Mussolini, Cocteau, Dalì, Agnelli, Einaudi, Kennedy, Zeffirelli, Buzzati e tanti altri ancora ne rimasero affascinati e turbati. Difficile poter descrivere in poche righe ciò che fu Gustavo Rol. Lui sosteneva che i suoi "poteri" potevano essere alla portata di tutti e forse, anche per questo non voleva avere etichette.
Nel libro, "L'uomo dell'impossibile", viene riportata una testimonianza scritta di pugno da Gustavo Rol nel 1940; Rol ricorda un episodio avvenuto quando aveva 20 anni e si trovava a Parigi:

Place de la Concorde come si presentava agli inizi del XX secolo (Autochrome)