giovedì 15 dicembre 2016

Marion della Rosa

Capo giardiniere dei giardini del Petit Trianon e del parco di Versailles dal 1982, Alain Baraton ha scritto diversi libri sui giardini e le piante di Versailles. "Il giardiniere di Versailles", edito nel 2015, è stato tradotto in italiano e lo consiglio caldamente a chi vuole apprendere aneddoti mai sentiti sulla reggia, i suoi abitanti e i suoi giardini da Luigi XIV ai giorni nostri. 

Tra le tante curiosità relative a Maria Antonietta c'è la storia di Marion che riporto qui integralmente:

"Tra la vittime innocenti si trovano i nomi di Marion e Jean de l'Eau: fanno parte dei 'Racconti e leggende del Trianon'. Marion era la figlia di uno dei giradinieri del parco e la regina le si era affezionata. Se Maria Antonietta qualche volta viene presentata come tirannica e spendacciona, il suo amore per i bambini non è mai stato messo in dubbio. La piccola doveva avere dodici anni alla vigilia della Rivoluzione. I bambini a quell'epoca lavoravano e Marion aveva il compito di tagliare le rose e confezionare mazzi per la regina... Né lei né Marion mancavano mai al loro appuntamento quotidiano. Si racconta anche che, all'inizio della Rivoluzione, nella breve stagione della monarchia costituzionale, Maria Antonietta avesse pianto sentendo l'adolescente intonare canti rivoluzionari. Il dettaglio probabilmente non è storico, ma rende la storia tanto più bella!...Toccò poi a Marion singhiozzare quando portarono via la sua regina e fata madrina. Non fu certo la sola ad essere triste. Jean de l'Eau, chiamato così perchè tra i suoi compiti c'era quello di andare a Ville-d'Avray a prendere l'acqua di sorgente per sua maestà, dovette arruolarsi nell'esercito per difendere la Rivoluzione minacciata alle frontiere. Condannato ad abbandonare Marion, che segretamente amava, Jean dell'Acqua si separò da Marion della Rosa.


Quanche anno più tardi, Marion venne scelta per interpretare la dea Ragione alle grandi feste dell'ateismo volute dal Terrore. Si trattava di cantare su un carro la gloria della Repubblica, in costume pseudo antico, molto trasparente. Troppo per la cristiana e pudica Marion. Che fare? Se rifiutava, era quasi certo che né lei né i suoi sarebbero sfuggiti alla ghihliottina. Nella disperazione, prese un mazzo di rose, di quelli che era bravissima a confezionare, e premette la faccia sulle spine. Una dea della Ragione sfigurata e sanguinolenta non era possibile. Marion, grazie alle rose, sfuggì alla parata. A quel punto, tornò Jean dalla guerra. Gli era costato un braccio, ma non il suo amore. Tornò con il cuore in subbuglio: certo Marion non avrebbe più voluto saperne di un monco come lui. Invece no...Napoleone, commosso da questa storia, lo nominò giardiniere capo del Trianon, dove rimarrà per cinquant'anni. Marion passò il resto della sua vita, felice e contenta, nella Reggia e tra le rose..."

Maria Antonietta nel suo Hameau, dipinto ottocentesco di Joseph Caraud
E' interessante notare che nel racconto delle due inglesi, Miss Moberly e Miss Jourdan,  che dissero di avere visto il fantasma o per meglio dire la "proiezione" di Maria Antonietta, viene citata una ragazzina "sulla porta di una dependace con uno scialle sulle spalle con le estremità incrociate e infilate nel corpetto del vestito. La ragazza sembrava molto giovane, al massimo 14 anni. "
Nel libro di Jules Lavergne "Légendes de Trianon", basato su informazioni e testimonianze tramandate e raccolte da numerosi testimoni, le due inglesi appresero un interessante episodio risalente all'ottobre del 1789: mentre la regina Maria Antonietta stava disegnando nel suo "giardino inglese" davanti al Petit Trianon, giunse di fretta un messaggero per avvertirla che una folla di donne rivoluzionarie era partita da Parigi alla volta di Versailles. Il messo consigliò alla regina di rientrare a palazzo ma non seguendo la strada che l'avrebbe condotta verso le donne inferocite. Questo episodio era stato raccontato da una ragazzina di nome Marion, figlia del giardiniere, che avrebbe dovuto avere all'epoca dei fatti proprio l'età della ragazzina vista dalla signorina Jourdain sulla soglia della dependace. 

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